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Figura 1.2 Classificazione dei polimeri e biopolimeri biodegradabili
(Avérous, 2004, p.235)
1.3 - I POLIMERI NATURALI
ci sono molti polimeri naturali, tra cui polisaccaridi (amido, cellulosa), gomma
naturale, polipeptidi e proteine, alginati, etc
1.3.1 - i Polisaccaridi
i polisaccaridi sono derivati da tre fonti principali, amido, cellulosa e chitina. una
quarta fonte rimane in gran parte non sfruttata, gli alginati. Le loro caratteristiche
principali sono:
• amido, poco costoso, rinnovabile, è facile da ottenere e biodegradabile.
Viene da mais, patate, grano e riso. È il polisaccaride di “storage” nelle risorse
botaniche (Castelan, 2010; Averous, 2004). L'amido solubile in acqua è difficile
da lavorare ed è fragile. Dovrebbe quindi essere usato con altri materiali (Yu
et al, 2006; Gross e Kalra, 2002);
• cellulosa, polisaccaride strutturale del legno e della paglia di mais, è la so-
stanza più abbondante sulla superficie della terra. È utilizzato nella fabbri-
cazione della carta. Questo è un materiale semi-cristallino economico
(Averous, 2004). si noti che la lignina, sottoprodotto della pasta e carta di
cellulosa, di solito viene trattata come materiale residuo di scarsa utilità eco-
nomica, spesso utilizzata come fonte di energia. La cellulosa, modificata chi-
micamente, viene utilizzata in vari prodotti di uso comune (Gross e Kalra,
2002);
• chitina e chitosano, due componenti principali di crostacei, molluschi, cuti-
cole di insetti e pareti cellulari di alcune specie di funghi. Essi sono utilizzati
in campo biomedico (Castelan, 2010; Yu et al, 2006; Bewa, 2006);
• alginati, da una famiglia di alghe brune, sono insolubili in acqua (de Jong et
al, 2012).
18 I Quaderni Rivista Tecnico-scientifica ambientale
dell’Arma dei Carabinieri