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Il ruolo dell’uomo nel riscaldamento globale
punto di vista ecologico (come le foci fluviali appunto) manifesta tutta
la sua potente imprevedibilità. FOCUS
Ritengo utile citare le parole del direttore del National Hurricane
Center americano, Max Mayfield: «È vero che l’Oceano Atlantico sta
vivendo un ciclo di accresciuta attività per quanto riguarda gli uragani,
simile al ciclo vissuto nel ventennio tra gli Anni Quaranta e i Sessanta.
Si tratta però di un ciclo naturale in cui si alternano fasi di intensa attivi-
tà con altre di maggiore quiete e dunque rifiuto la tesi secondo cui l’au-
mento degli uragani sia da collegare al surriscaldamento del pianeta».
Anche la letteratura in un certo senso ci consegna scritti rassicuranti:
grandi personaggi che raccontano di condizioni climatiche estreme già
in tempi non sospetti, prima della rivoluzione industriale, caldo, freddo,
sole, neve, le lamentele sul tempo ci sono sempre state. Ci sono oltre-
tutto molte incertezze sul rilevamento dei dati di temperatura: molte
stazioni rurali sono diventate cittadine o sono state chiuse, nel passato i
dati raccolti non avevano certamente l’affidabilità di quelli attuali. Il
Politecnico di Zurigo ha inoltre sentenziato quello che già si sospettava:
è la diminuzione delle nevicate sulle Alpi, dovuta soprattutto ad una so-
stanziale mutazione delle configurazioni bariche sull’Europa, più che
l’aumento generale delle temperature medie, a provocare l’arretramen-
to dei ghiacciai.
Si dice che la maggioranza della comunità scientifica giudichi impor-
tante il contributo dell’uomo nel riscaldamento antropico. Si dice che il
riscaldamento attuale potrebbe essere senza fine portando il mondo
sull’orlo di migrazioni di massa, guerre, carestie. Si dice che l’Oceano si
solleverà di oltre un metro.
Non si dice però che i risultati della scienza non si conquistano a
maggioranza e che la minoranza è costituita da migliaia di altri scienziati
molto vicini numericamente alla maggioranza; non si dice che i satelliti
che registrano la temperatura dell’aria senza essere influenzata dagli am-
bienti “urbani” non mostrano alcun importante aumento termico negli
ultimi anni. Non si dice che l’aumento termico dalla fine della piccola 8
era glaciale, nel 1850, è di soli 0,8 °C e che è bastata la sola eruzione del n.
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vulcano Pinatubo per abbassare la temperatura di 0,2 °C. Non si dice III
che le glaciazioni hanno comunque un ciclo di 100mila anni, non si dice
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