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Modelli matematici e controlli ambientali


               ipotizzabile. I rapporti causali tra le caratteristiche dei profili delle emis-
         FOCUS sioni inquinanti, le condizioni meteoclimatiche, i diversi comparti am-
               bientali, da una parte, e i rischi sanitari per la popolazione, dall’altra, in-
               sieme agli stress a cui sono continuamente sottoposti l’ambiente, i ma-
               nufatti ed il patrimonio artistico, sono ormai stati messi in chiara eviden-
               za dalle attuali conoscenze e dai numerosi dibattiti tecnici e scientifici.
                  Il miglioramento della qualità dell’aria può essere ottenuto soltanto
               con adeguate strategie di controllo e di riduzione delle emissioni.
               Questi ultimi risultano in generale molto onerosi poiché implicano la
               sostituzione di intere tecnologie, la variazione di cicli produttivi e di si-
               stemi di approvvigionamento nonché la costruzione o ristrutturazione
               di impianti e infrastrutture.
                  È proprio in tale scenario che divengono essenziali per programma-
               re piani di intervento efficaci due strumenti tra loro complementari e
               relativamente “economici”: i modelli matematici e le reti di misura dei
               dati ambientali, rispettivamente per l’interpretazione e per il monito-
               raggio dei fenomeni fisici coinvolti. Certamente questi due mezzi, di
               per sé, non riducono l’inquinamento atmosferico, ma costituiscono
               un’opportunità di predeterminare costi e benefici degli interventi.
                  Modelli matematici adeguati risultano indispensabili sia nella scelta,
               pianificazione e stima dell’efficacia dei provvedimenti sul medio e lun-
               go periodo, sia, sul breve periodo, nella previsione degli episodi di in-
               quinamento acuto.
                  La quasi totalità degli inquinanti emessi nell’atmosfera è causata dal-
               l’attività umana. Complessi industriali, centrali termiche ed emissioni dei
               mezzi di trasporto rilasciano nell’atmosfera una quantità di sostanze che
               alterano le proprietà fisiche e chimiche dell’aria, determinando un effet-
               to misurabile e dannoso sulla popolazione e sull’ecosistema circostante.
                  Il problema dell’inquinamento atmosferico di origine antropica è
               quindi legato alla scarsa diffusione degli inquinanti; questi rimangono
               concentrati in aree limitate sia a causa di barriere geomorfologiche o ar-
               tificiali che ne limitano la diffusione laterale come i canyon stradali cit-
               tadini, sia per le caratteristiche meteoclimatiche della zona considerata.
                  Più del 90% di queste sostanze sono composte da diossido d’azoto,
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               diossido di carbonio, monossido di carbonio, ossidi di zolfo e ozono.
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