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Alla scoperta della geografia dell’immaginario


               criteri, regole e valori mutuati dalla saga tolkieniana.
                  È sufficiente crederci. A forza di crederci, e di crederci in tanti,
         FOCUS
               tantissimi, come spiegano gli snobbati esoteristi, si creano delle for-
               me-pensiero, delle entità pseudoreali definite “eggregori” che vivono
               di vita propria, oppure confinate nel Piano Astrale. E non solo perso-
               naggi immaginari, personaggi di opere letterarie amati da milioni di
               lettori, ma anche oggetti, libri, luoghi e località nati dalla potente fan-
               tasia degli scrittori. Il tutto è diventato così complesso che ne sono
               derivati addirittura dei dizionari: tanto per citarne un paio, ecco il
               Manuale dei luoghi fantastici di Gianni Guadalupi (Rizzoli, 1982), bellis-
               simo e ormai rarissimo, e il più recente Dizionario dei luoghi letterari im-
               maginari di Anna Ferrari (UTET, 2006). Sfogliandoli si entra in
               un’Altra Realtà. L’ambiguità è sovrana: una geografia inesistente ma
               allo stesso tempo codificata.
                  È sufficiente crederci. Qualità necessaria e indispensabile per tutti
               coloro che si vogliano inoltrare nella pseudogeografia creata da questi
               Grandi. Viaggiatori della Fantasia forniti di opportuni Baedeker per
               l’Ignoto. Un modo efficace per evadere dalla prigione della Realtà, co-
               me teorizzavano quell’improduttivo e distratto professore di Oxford,
               quel solitario e bizzarro scrittore di Providence, o quel cieco e vecchio
               bibliotecario di Buenos Aires.
























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