Page 80 - SilvaeAnno03n07-005-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 80
Da un’invenzione linguistica l’utile approfondimento per fare attenzione al nostro cibo
di una stessa compagnia. Immaginatevela internazionale questa compa-
FOCUS gnia, e molto grande. Con tanti lavoratori che in posti diversi e situazio-
ni diverse si trovano ad occuparsi degli stessi problemi. Ognuno con
percorsi parzialmente diversi che però possono essere condivisi.
Proviamo a mettere nomi e numeri. A Terra Madre sono arrivate,
nell’ottobre scorso, per questa riunione, circa novemila persone. Erano
le “Comunità del Cibo” e venivano da 150 nazioni. In tutto, sul pianeta,
di nazioni ce ne sono meno di 200: per questo dico che dovete immagi-
narvela bella, grande e internazionale, la compagnia.
Le Comunità del Cibo sono un’invenzione linguistica di Slow Food.
Quando abbiamo iniziato a definire la prima edizione di Terra Madre,
quella del 2004, avevamo bisogno di chiarire chi volevamo invitare a
questa riunione. I produttori? Certo, ma non solo loro. Quando si parla
di produzioni di piccola scala e di qualità, di produzioni sostenibili sot-
to molti punti di vista, non si fa riferimento solo ai produttori, ma ad
una rete più complessa di attori, che coprono diverse funzioni, dalla ri-
cerca alla conservazione, dalla produzione alla trasformazione, dalla
promozione alla distribuzione, dalla vendita all’educazione…
Insomma, il successo di un prodotto alimentare sostenibile e di qualità,
nell’ambito della piccola scala si avvale di molti contributi, e tutte que-
ste persone, che si conoscano o no, sono di fatto parte di una
Comunità del Cibo.
La prima edizione è stata quella della presentazione. Le Comunità
del Cibo, composte nel modo più vario e rappresentanti di una innume-
revole casistica di alimenti, arrivarono allora da 130 Paesi e in quei quat-
tro giorni (dal 20 al 23 ottobre 2004) presero coscienza del fatto che il
fronte della produzione sostenibile e di piccola scala era un fronte am-
plissimo, forse poco compatto, che non riesce a “fare scuola” perché
non ha i mezzi per comunicare al suo interno e al suo esterno; ma esiste
ed è incredibilmente vivace. Le Comunità del Cibo del Sud del mondo
si resero conto che molti dei loro problemi erano vissuti in modo simile
nei paesi ricchi e qualche volta c’erano soluzioni che potevano essere
condivise e che erano state trovate indifferentemente da una parte o
dall’altra e potevano essere applicate in altre zone. Allo stesso modo le
Anno
Comunità del Nord si aprirono alla considerazione della diversità e del-
III
-
n.
7
86 SILVÆ