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La desertificazione interessa quasi la metà delle terre emerse


               delle zone aride dell’Africa meridionale. Se in breve non si corre ai ripa-
         FOCUS ri, si stima che entro il 2020 circa 60 milioni di persone saranno costret-
               te a migrare verso l’Africa del Nord e l’Europa. Senza contare che la
               desertificazione può incrementare nelle zone povere malattie quali il
               colera, la febbre tifoide, l’epatite A e le malattie diarroiche. Si è riscon-
               trato inoltre un rapido aumento delle incidenze di epidemie di malaria,
               collegate solitamente con i movimenti della popolazione e con i cam-
               biamenti climatici delle stagioni. 4
                  Sempre in Africa la desertificazione, la siccità e la gestione non ap-
               propriata delle zone della savana hanno ridotto drasticamente la quanti-
               tà di prodotti raccolti dai cespugli, quali bacche, foglie e radici che han-
               no sempre rappresentato supplementi nutrizionali fondamentali per le
               popolazioni locali. Inoltre, questi mutamenti della biodiversità possono
               mettere a rischio anche la medicina tradizionale che da sempre svolge
               un ruolo essenziale in tutto il continente africano.
                  Per citare qualche esempio, il 35 per cento del territorio del Ghana è
               potenzialmente sotto la minaccia della desertificazione. Secondo i dati
               in possesso del governo di Accra, il 70 per cento della desertificazione
               è provocato dagli incendi indotti dagli agricoltori, che spesso finiscono
               fuori controllo e investono aree boschive. Le conseguenze sono ben
               evidenziate da immagini satellitari, a cominciare dall’espansione della
               savana, che ora copre il 58 per cento del paese ed è l’ultima fase ancora
               reversibile prima della desertificazione.
                  Un’altra zona nevralgica è il bacino del fiume Congo che, con oltre
               200 milioni di ettari, è considerato il secondo “polmone verde” del
               mondo dopo l’Amazzonia. La vasta area, pari al 30 per cento delle fore-
               ste di tutta l’Africa e poco meno del 20 per cento dell’intero pianeta,
               perde ogni anno un milione di ettari, a causa soprattutto dei diversi fe-
               nomeni di erosione denunciati ed è stato inoltre rilevato che la fertilità
               del suolo ha già iniziato a diminuire a causa della desertificazione.
                  Una situazione da monitorare con estrema attenzione è quella del
               fiume Niger che rischia di essere inghiottito dal deserto. Si tratta del
               terzo fiume d’Africa per lunghezza: 4.200 chilometri di percorso lungo
               il quale vivono qualcosa come 11 milioni di persone che dipendono
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               dalla sua acqua sia per bere che per irrigare i campi ed anche per spo-
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