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La desertificazione interessa quasi la metà delle terre emerse
mondiale dell’Ambiente, il cui slogan “Don’t desert drylands!” (non
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abbandonare le zone aride), ha lanciato un inequivocabile messaggio a FOCUS
riflettere sulla grande pressione esercitata dalle attività umane sul surri-
scaldamento anomalo del pianeta che sta provocando l’impoverimento
di un quarto della superficie terrestre. Non è un caso se nella tradizio-
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nale data del 5 giugno, l’Unep (il Programma delle Nazioni Unite per
l’Ambiente), per ospitare le celebrazioni ufficiali dell’evento, abbia scel-
to Algeri, capitale di una nazione il cui territorio è coperto per la quasi
totalità dal deserto del Sahara.
Nello stesso giorno, a Londra, è stato presentato il rapporto
dell’Onu sull’ambiente. Lo studio ha rilevato l’ampiezza del degrado
delle zone desertiche, le quali, stando a quanto si legge nel documento,
costituiscono almeno un quarto delle terre emerse del pianeta (33,7 mi-
lioni di chilometri quadrati) e sono abitate da ben 500 milioni di perso-
ne. Ma i loro paesaggi unici, le loro culture, la loro flora e fauna partico-
lari rischiano di scomparire in mancanza di un intervento. A sottolinea-
re, durante la conferenza stampa di presentazione, l’importanza di que-
sta parte del rapporto è stato proprio uno dei suoi autori, Andrew
Warren, che ha spiegato come «mai prima d’ora i deserti sono minac-
ciati dal cambiamento climatico, dall’eccessivo sfruttamento delle falde
freatiche, dalla salinizzazione e dalla scomparsa della fauna». Le parole
del geografo dell’University Collegium di Londra fanno da corollario
alle conclusioni del rapporto, per cui le temperature delle regioni deser-
tiche sono aumentate tra lo 0,5 e i 2 gradi Celsius in 24 anni (tra il 1976
e il 2000), ben più degli 0,45 gradi di rialzo registrati in media nel resto
del pianeta. Non solo: le temperature nei deserti potrebbero aumentare
da 5 a 7 gradi da oggi al 2071-2100. Nel frattempo, un terzo della popo-
lazione mondiale abita le terre aride e 2 miliardi di persone vivono in
condizioni disagevoli, con poca acqua e pochi terreni coltivabili.
Il problema investe soprattutto estese aree dell’Africa, dove il 66 per
cento dei terreni è arido o semi-arido e ogni anno 12mila chilometri
quadrati di terraferma vanno persi a causa della desertificazione, che 7
minaccia in particolar modo l’Etiopia, la regione dei Grandi Laghi n.
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(principalmente Ruanda e Burundi), i sistemi aridi e semiaridi del Sahel III
come quelli del Niger meridionale e del Ciad, infine la maggior parte
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