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Conoscere il paesaggio per lo sviluppo dell’agricoltura multifunzionale


               magari dalla installazione di un aereogeneratore, non tanto interrompe
         FOCUS il lavoro di un mezzo meccanico, ma la continuità paesaggistica di quel
               luogo, compromettendo le aspettative di reddito dell’imprenditore, che
               sono legate soprattutto ad un lavoro capace di esaltare le specificità del
               contesto aziendale.
                  La vocazione agricola delle superfici è stata sempre trascurata nelle
               discipline urbanistiche, ma è giunto il momento di dover guardare al
               territorio in termini diversi dal passato. E dispiace che ci sia, ancora,
               una disattenzione da parte di alcune componenti del movimento am-
               bientalista, di uomini di governo e delle istituzioni, nel non considerare
               le attitudini naturali del territorio con destinazione agricola come una
               variabile importante di un sistema di sviluppo sostenibile e condiviso.
                  Il sostegno alla riscoperta della complessità dei problemi di un terri-
               torio vasto e differenziato, la tutela dei suoli dal dissesto idrogeologico
               e dagli incendi, la promozione dei prodotti tipici locali e la salvaguardia
               delle zone naturali, così come la valorizzazione dell’architettura rurale,
               diventano, sempre più, obiettivi prioritari di un progetto complessivo
               di crescita che non può prescindere dalla ricognizione e dalla valorizza-
               zione del paesaggio dell’Italia delle mille campagne, che rifugge continua-
               mente dal pericolo scandito dalla standardizzazione forzata delle attivi-
               tà di nuove fabbriche, strade e ciminiere.
                  Certo, sono indispensabili adeguate e moderne infrastrutture, ma
               sempre nella cornice di una programmazione territoriale, che abbia
               quale obiettivo quello di evitare l’inutile perdita di superfici produtti-
               ve, minacciando l’integrità dei luoghi fino a pregiudicare le forze at-
               trattive del paesaggio in una dimensione di moltiplicatore delle poten-
               zialità di sviluppo.
                  Nel moderno mercato la necessità dei bisogni ha lasciato il passo alla
               logica dei desideri e questa presidia l’orientamento all’acquisto al di là del
               confronto sul prezzo. Nuovi elementi emotivi sostengono le scelte di
               consumo, che risultano inserite in una razionalità ben più complessa di
               quella economico-utilitaristica. Si è accennato, in precedenza, che, nella
               percezione di un consumo evolutivo i prodotti e i servizi dell’agricoltu-
               ra acquisiscono la capacità di veicolare messaggi rassicuranti sul piano
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               della genuinità e gratificanti per l’attenzione del buon tempo passato, in
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