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La lunga e non conclusa storia dell’inquinamento in Italia
ambientale che Legambiente ha pubblicato dal 1994 ad oggi.
Per quanto riguarda invece le indagini epidemiologiche è stata pub-
FOCUS
blicata sul numero di novembre-dicembre 2004 di “Epidemiologia e
prevenzione” una interessante quanto preoccupante ricerca su “la terra
dei fuochi” condotta da diversi enti istituzionali a cui ha contribuito an-
che Legambiente Campania. Secondo la ricerca diverse sono le sedi tu-
morali per le quali la mortalità è significativamente accresciuta e anche
le malattie circolatorie sono significativamente in eccesso ed il diabete
mostra alcuni aumenti. Lo studio non indica ancora il nesso causale tra
la presenza di discariche e l’aumento della mortalità, ma dal primo step
di ricerca è risultato chiaro che l’area è a rischio e che necessita di studi
più approfonditi.
Porto Marghera, la più grande area industriale italiana
La zona industriale di Porto Marghera fa parte del territorio comuna-
le di Venezia con 457,47 km di estensione e 309mila abitanti. La prima
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grande industria nell’area sorse nel 1883. A questa negli anni a seguire se
ne aggiunsero tante altre fino ad arrivare all’inizio degli anni Settanta ad
un agglomerato di circa 200 aziende, con circa 30mila addetti e con oltre
7 milioni di tonnellate/anno di merci in transito per il porto industriale.
Tra gli anni Settanta e Ottanta ci fu un’inversione di tendenza, con una
stagnazione dell’industria e un aumento del traffico marittimo. Nel 2000
gli addetti ammontavano a poco meno di 13mila unità impiegate in circa
300 aziende. A Marghera, in oltre cento anni di attività si sono svolte
una grandissima quantità di attività produttive: uno dei più grandi poli
chimici d’Europa, alluminio, cantieristica navale, petrolifero - raffinazio-
ne, siderurgia, energia elettrica e commercio di prodotti petroliferi.
Negli anni le attività industriali hanno rilasciato nell’area interessata e
nelle zone circostanti grandissime quantità di inquinanti la cui presenza
è stata riscontrata nei suoli, nelle acque e nei sedimenti lagunari. Oltre al-
le migliaia di tonnellate di sostanze tossiche e nocive che ogni anno ve-
nivano rilasciate nell’aria dai camini degli impianti.
Molte sono le testimonianze e i documenti che certificano le malat-
tie e le morti che hanno coinvolto gli operai di Porto Marghera.
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Sarebbe troppo lungo elencarli tutti con i relativi risultati, per cui si ri-
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