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Il fiume tradito: l’escavazione abusiva in alveo


               furto aggravato, dalla truffa ai danni della Regione alla violazione di nor-
         FOCUS me che riguardano le opere idrauliche: un giro d’affari milionario, grazie
               anche alla compiacenza di funzionari di enti pubblici, ma soprattutto dan-
               ni ambientali che potrebbero risultare irreversibili nella zona del Delta del
               Po, alle foci dei fiumi Po, Adige e Brenta. Infatti, i problemi conseguenti
               sono legati alla disponibilità di risorse idriche, sicurezza idrogeologica, de-
               pauperamento delle spiagge limitrofe.
                  Come dicevamo, gli interventi del Corpo forestale dello Stato in
               questo campo d’indagine spaziano su tutta la penisola e su ogni tipolo-
               gia di territorio. Due recenti interventi di polizia ambientale, avvenuti in
               un’altra regione del nostro Paese, la Calabria, afflitta dal problema delle
               escavazioni illecite, che si pongono tra le cause dell’arretramento della
               costa, dimostrano ancora una volta la diffusione del fenomeno, che
               non risparmia nemmeno le aree protette, ovvero zone di particolare in-
               teresse naturalistico e di conservazione della biodiversità. In questo ca-
               so, il furto aggravato di materiale inerte avveniva in terreni demaniali ed
               in aree sottoposte a vincolo paesaggistico naturale e proposti sito di in-
               teresse comunitario (P.S.I.C.).
                  Un altro elemento da tener presente nella caratterizzazione della ti-
               pologia di illecito relativo al furto di ghiaia, riguarda l’estrazione abusiva
               da parte di ditte autorizzate, che sfruttano le autorizzazioni in loro pos-
               sesso per condurre attività estrattiva illecita. Nel corso di una recente
               operazione di polizia ambientale sulle escavazioni abusive, condotta dal
               C.F.S. in Piemonte, è stato accertato lo scavo abusivo ed il prelievo abu-
               sivo di materiale in alveo di un affluente del fiume Po, pari a circa 100
               mila metri cubi di materiale estratto.


               5. Conclusioni
                  È chiaro che finché la pressione della domanda di inerti continuerà
               ad essere così elevata, la sorte dei fiumi e delle coste sarà drammatica-
               mente scontata, e l’idraulica di piena e di magra ne sarà decisamente
               condizionata.
                  Senza dubbio, una maggiore conoscenza del fenomeno e dei mecca-
               nismi economici e commerciali che supportano tali attività illecite, ser-
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               virebbe ad incrementare i successi derivanti da una rigorosa politica di
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