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Il fiume tradito: l’escavazione abusiva in alveo


            561 illeciti amministrativi, con sanzioni per un importo di circa
            123mila euro.                                                            FOCUS
               Da una prima analisi dei dati relativi all’attività nel 2006, è interes-
            sante evidenziare un andamento dei controlli rimasto pressoché co-
            stante rispetto all’anno precedente, riscontrando una diminuzione di
            circa il 10% dei reati penali e di circa il 34% degli illeciti amministrativi.
               Questo trend potrebbe essere interpretato come un primo risultato
            delle iniziative di sensibilizzazione ed informazione che il Corpo fore-
            stale dello Stato sta portando avanti per la tutela dei fiumi. Infatti, ricor-
            diamo che, proprio al fine di diffondere le informazioni e avvicinare i
            cittadini ai problemi dei fiumi, rendendoli partecipi delle iniziative e dei
            mezzi disponibili per difenderli, il Corpo forestale dello Stato, in colla-
            borazione con l’Associazione ambientalista Legambiente, ha organiz-
            zato nel giugno del 2006 una campagna nazionale di monitoraggio sulle
            illegalità e sullo stato di salute dei fiumi italiani, denominata “Fiumi
            Informa”. L’iniziativa, che, visto il successo, è stata riproposta anche
            per il 2007, ha portato anche alla elaborazione di un interessante dos-
            sier, in cui, oltre agli illeciti, sono state prese in esame le azioni che il
            C.F.S. mette in atto per reprimere tali illegalità.
               In particolare, per quanto riguarda l’illecito delle escavazioni in al-
            veo, che stiamo qui approfondendo, le operazioni di polizia giudiziaria
            condotte dal Corpo forestale dello Stato negli anni si sono rivelate,
            spesso, di notevole importanza ai fini dell’individuazione e della carat-
            terizzazione del fenomeno criminoso in questione.
               Ricordiamo, tra queste, l’operazione “Acheronte”, condotta nel 2002 e
            definita come il più importante intervento di polizia ambientale mai effet-
            tuato in Italia a tutela dei corsi d’acqua. Disposta dalla Procura di Rovigo,
            l’operazione “Acheronte”, dopo 19mila intercettazioni telefoniche e sei
            mesi di indagini, ha portato all’arresto, da parte degli uomini del Corpo fo-
            restale dello Stato, di venti persone, accusate di escavazione abusiva di ma-
            teriali pregiati (sabbia fine) nel Po. Tra gli arrestati, dipendenti delle ditte
            che effettuavano escavazioni in tre cantieri, e dipendenti della regione    7
            Veneto, del Comune di Porto Viro e dell’Agenzia Interregionale del Po. I    n.
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            tre cantieri e le cinque motonavi, con le draghe che servivano agli scavi,  III
            sono stati posti sotto sequestro. I reati contestati vanno dal riciclaggio al
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