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Il fiume tradito: l’escavazione abusiva in alveo


            che quando le piogge non sono affatto straordinarie.
               Ai problemi di carenza della risorsa acqua, si aggiunge, pertanto, una  FOCUS
            grave instabilità del territorio, con enormi danni economici e sociali e,
            spesso, con tragiche conseguenze. Le sopra menzionate aggressioni
            ambientali sono i grandi nemici dei fiumi italiani, minacciano l’habitat
            naturale e la salute dei cittadini, e nello stesso tempo provocano frane e
            inondazioni. Un degrado che si trascina da anni, ma i tentativi volti a
            porvi rimedio sono risultati finora sporadici o insufficienti.
               È evidente che i problemi dei fiumi e delle sue terre sono stretta-
            mente correlati.
               I fiumi italiani risultano gravemente malati, come dimostrato dai risul-
            tati della “Campagna Fiuminforma”, realizzata nell’anno 2006
            dall’Associazione Legambiente con la collaborazione del Corpo forestale
            dello Stato. La “Campagna Fiuminforma” ha rappresentato un’ottima
            occasione per fare il punto della situazione e per promuovere un approc-
            cio diverso alla gestione dell’ecosistema fluviale. Un approccio in grado
            di invertire la tendenza, attraverso progetti e investimenti che favoriscano
            la rinaturalizzazione dei fiumi e la salvaguardia dei loro ecosistemi.


            2. Le escavazioni abusive nei fiumi
               Un fenomeno allarmante per la salute dei fiumi e dei suoi ecosiste-
            mi, soprattutto per la forte crescita degli illeciti verificatasi negli ultimi
            anni, sono senza dubbio le escavazioni in alveo, ovvero il furto dal fon-
            dale dei fiumi di inerti, in particolare della ghiaia e della sabbia.
               Le escavazioni abusive nei fiumi, oltre ad essere estremamente dan-
            nose per le piante e per la fauna che vivono nei corsi d’acqua, determi-
            nano una forte erosione delle sponde dei fiumi, con la conseguente cre-
            scita del rischio idrogeologico.
               Ditte specializzate nella lavorazione e nella commercializzazione di
            materiale inerte estraggono ghiaia o sabbia in modo fraudolento o ben ol-
            tre i limiti fissati dalle concessioni rilasciate. In una recente operazione di
            polizia giudiziaria svolta dal Corpo forestale dello Stato è stata scoperta  7
            un’attività criminosa con ricavi illeciti di oltre 2 milioni di euro in un anno.  n.
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               Purtroppo, le dimensioni del fenomeno non sono ancora ben                III
            conosciute.
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