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La globalizzazione e la sfida del territorio


               insomma, un «profondo e antico legame della politica, dello Stato e del
         FOCUS diritto con la Terra e le sue porzioni territoriali». In particolare, l’abban-
               dono del nomadismo per la sedentarietà fa sì che il territorio si trasfor-
               mi «da elemento universale e comune a tutti qual era, nel limitato spa-
               zio fisico cui ancorare l’organizzazione della vita di determinate comu-
               nità di uomini. Il passaggio dall’orbis all’urbs fa emergere l’importanza
               del concetto del limite, del confine, e sta all’origine del concetto della
               legge, cioè del legame, del vincolo normativo e quindi anche della poli-
               tica». Il territorio si configura quindi come “base” nello spazio per l’in-
               trecciarsi di valori fondamentali dello Stato costituzionale. Ogni Stato,
               in questa prospettiva, ha da “prendersi cura” della propria porzione di
               mondo, proponendosi di ottimizzare i fondamentali valori costituzio-
               nali sul proprio territorio. E bisognerebbe, infine, che ogni soggetto co-
               stituente cercasse di prendere in considerazione il territorio nel “giu-
               sto” contesto (includendolo nelle disposizioni della primissima parte
               della Costituzione, che lo riguardano accanto ai grandi principi e alla
               protezione da parte dello Stato dell’ambiente e della cultura); viene così
               superato il contesto della statualità tradizionale; il territorio non deve
               essere isolato dai “simboli dello Stato”, ma va inserito nel contesto dei
               valori fondamentali dello Stato costituzionale: esso è una componente
               della “Costituzione come cultura”.
                  Il territorio non è quindi un elemento amorfo tale da essere suddiviso
               e pianificato a piacere. Una concezione così muta e morta del territorio
               è, prima di ogni altra cosa, fragile per ogni potere che ad esso voglia rife-
               rirsi. Un territorio nullo si riflette negativamente sulle caratteristiche del-
               l’elemento personale che su di esso insiste o si trova; ne fa un agglome-
               rato “molecolare” e non un punto di riferimento di una comunità con-
               sapevole. Il territorio ha quindi propri caratteri e struttura, certo modifi-
               cabili nel tempo, ma significanti, che danno sicurezza, senso, che forma-
               no chi sul territorio vive. Il problema è infatti proprio questo: come rea-
               gire ad una nozione di territorio come artificialità liscia e geometrica,
               dove il territorio sia sradicato da sentimenti di appartenenza/identità,
               senza però scivolare nell’isolamento; come coniugare appartenenza, ra-
               dicamento e competitività nei mercati internazionali.
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                  In questo quadro si deve operare una rivalutazione dell’appartenen-
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