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La globalizzazione e la sfida del territorio


            rialità: infatti, nella prospettiva considerata, il territorio è, di regola,
            l’elemento materiale, “inanimato” - contrapposto all’elemento persona-   FOCUS
            le (la cittadinanza) e a quello autoritario (il Governo/sovranità) - carat-
            terizzandosi in senso meramente spaziale, e privo, spogliato, di quegli
            elementi contenutistici “culturali” che ne arricchirebbero i connotati.
            Arricchimento che invece sembra affacciarsi in quelle concezioni più
            recenti (di cui è anche testimonianza la Costituzione italiana, ma non
            solo essa) che saldano il territorio al paesaggio e, più di recente, all’am-
            biente, e alla loro tutela.
               In questo quadro, il territorio «rileva non come oggetto di utilizza-
            zione e di sfruttamento da parte della collettività, ma al contrario come
            “paese”, ambiente in cui l’uomo vive e che deve permettere la conser-
            vazione del suo patrimonio spirituale (bellezze naturali) e psicofisico
            (acqua e aria pulita, silenzio)»; quindi una nozione di territorio «non
            neutra e passiva, ma corrispondente a quella di “ambiente”, che va tute-
            lato per lo sviluppo della persona umana». Nel quadro di una rivisita-
            zione e revisione critica dei tradizionali elementi dello Stato in una pro-
            spettiva a tutto campo culturale, Peter Haberle sottolinea che il «territo-
            rio dello Stato è un paese che la cultura rende unico, uno “spazio cultu-
            rale” non un “factum brutum”»; soccorre in proposito la concezione
            della storia di H.G. Herder come “geografia in movimento”. Insomma,
            «il punto di partenza è una diversa “idea di base” del territorio dello
            Stato» che «costituisce una base dell’identità culturale e dell’individuali-
            tà storica dello Stato stesso».
               Ogni Stato costituzionale si appropria continuamente del proprio
            territorio, che così diviene cultura. Il territorio è solo in un secondo
            momento il “fondamento dello Stato”: esso è il fondamento della co-
            stituzione, non “un elemento dello Stato”, ma un valore della costitu-
            zione. Il territorio, poi, viene in particolare a connettersi con i diritti
            fondamentali, come “fine plurale dello Stato”; si pensi agli articoli sulla
            protezione dell’ambiente, della natura e della cultura, che mostrano lo
            Stato costituzionale responsabile della conservazione del territorio “co-   7
            me fondamento della vita”: si ritrova in Carl Schmitt (Il Nomos della       n.
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            Terra) lo stesso concetto per cui «la storia dell’uomo mostra un inestri-   III
            cabile intreccio fra il territorio e il potere politico giuridico dello Stato»;
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