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Biodiversità e gestione sostenibile degli ecosistemi forestali


            biologicamente diversi, per struttura e composizione, forniscono una
            nuova misura di biodiversità.
               La diversità biologica, quindi, può avere due differenti chiavi d’inter-
            pretazione a seconda della scala spaziale di riferimento.
               La prima, più piccola, è quella intra-ecosistema. È la più semplice
            da interpretare, in quanto collegata alla diversità specifica presente al-
            l’interno di un determinato ecosistema anche piccolo: biodiversità
            quale grado di complessità delle singole biocenosi. La conservazione
            o, se possibile, l’incremento della biodiversità di un ecosistema, va ol-
            tre la mera difesa di particolari specie, anche rare o minacciate di
            estinzione presenti al suo interno. La perdita anche di una sola di esse
            diminuirebbe, evidentemente in misura variabile, la capacità dell’eco-
            sistema di reagire ad eventuali elementi perturbativi sia interni sia
            esterni (Nocentini, 2005).
               La seconda, a scala spaziale più ampia, è quella inter-ecosistema.
            L’intero ecosistema, individuato in una determinata scala spaziale, con le
            sue particolari caratteristiche biologiche ed ambientali, rappresenta l’ele-
            mento base rispetto al quale misurare la Biodiversità. La presenza di
            molti e differenti ecosistemi in una determinata area è la misura di una
            biodiversità su scala superiore.


            Biodiversità e resilienza
               La conservazione della biodiversità passa quindi attraverso l’attua-
            zione di interventi in grado di pilotare l’ecosistema verso il raggiungi-
            mento di una maggiore stabilità ecologica.
               La base teorica di tale affermazione risiede nel fatto che gli interven-
            ti di rinaturalizzazione degli ecosistemi forestali consentono a tali “or-
            ganismi” (il termine organismo lo utilizzeremo per l’ecosistema inteso
            in senso olistico) di aumentare la propria capacità omeostatica o meglio
            di “resilienza”. Tale proprietà, da intendere quale capacità di reagire po-
            sitivamente ad eventuali scompensi dovuti a fattori esterni (essenzial-
            mente connessi alle attività antropiche), o interni (stress climatici, diffu-  7
            sione anomala di parassiti, ecc.), è proporzionale alla biodiversità che li  n.  -
            caratterizza: tanto più un ecosistema è complesso tanto più si dimostra     III
            in grado di riequilibrarsi in seguito al verificarsi di scompensi più o me-
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