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Biodiversità e gestione sostenibile degli ecosistemi forestali


               smi, di vegetali e di animali ad essi collegati: la biodiversità è un circo-
               lo virtuoso.


               Biodiversità e Protocollo di Kyoto
                  In Italia, e in special modo nel suo mezzogiorno, gli ecosistemi fore-
               stali sono caratterizzati da una notevole molteplicità strutturale e com-
               positiva di frequente legata alle differenti culture e tradizioni che, nel
               tempo e nello spazio, ne hanno indirizzato lo sviluppo.
                  La conservazione della biodiversità di tali ecosistemi deve, di conseguen-
               za, basarsi sulla lettura delle dinamiche spaziotemporali dei popolamenti
               nella convinzione che ciascun intervento di selvicoltura su basi naturalisti-
               che non debba prescindere in alcun modo dalla prospettiva storica delle in-
               terazioni antropiche e naturali che sono intervenute sul popolamento.
                  Tali affermazioni trovano ampie giustificazioni anche alla luce dei
               concetti base del più importante accordo planetario per la protezione
               della Terra dagli effetti negativi dell’inquinamento: il Protocollo di
               Kyoto. Un importante aspetto sul quale esso va ad incardinarsi è infatti
               la definizione dei Sinks (pozzi o serbatoi) di carbonio come “qualsiasi
               processo o attività o meccanismo che assorbe gas ad effetto serra, aero-
               sol o precursori dell’effetto serra, dall’atmosfera” da incrementare attra-
               verso le politiche di Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF) e
               cioè uso del suolo, cambiamento dell’uso del suolo e forestazione.
                  Le attività di gestione forestale però, affinché possano essere consi-
               derate in linea con le precipue finalità del Protocollo di Kyoto, devono
               essere condotte secondo specifiche linee programmatiche volte ad evi-
               tare che interventi male impostati possano minare l’integrità ambienta-
               le, soprattutto sotto il profilo della conservazione della biodiversità,
               delle aree ove queste vengano attuate (Borghetti, 2005).
                  La realizzazione delle “Kyoto Forests”, così come definite dall’Art.
               3.3 del Protocollo, può così rivestire un ruolo fondamentale per il rag-
               giungimento di importanti obiettivi di riduzione dei Green House Gas
               (GHG), anche se, è utile sottolinearlo, tali attività devono essere, sem-
               pre e comunque, rispettose degli ambienti naturali in cui vengono rea-
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               lizzate. Se da un lato sarà così possibile partecipare ad un rinnovato in-
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               teresse nei confronti delle foreste e della loro gestione, dall’altro sarà
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