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Il pianeta assetato
d’acqua si riempiono di nuovo con le piogge. Tuttavia in alcuni casi i
FOCUS fiumi non hanno una portata sufficiente a sostenere la richiesta d’ac-
qua. E così i coltivatori hanno dovuto prendere in mano la situazione.
L’esempio migliore è l’India, protagonista negli ultimi dieci anni di una
straordinaria rivoluzione idrologica “fai da te”. Gli agricoltori hanno
noleggiato trivelle e comprato elettropompe per estrarre l’acqua che si
trovava sotto i loro campi. Oggi più di 21 milioni di agricoltori indiani
attingono alle riserve idriche del sottosuolo per innaffiare le colture, e
due terzi dei raccolti del Paese sono irrigati con l’acqua della falda frea-
tica. Ma ora anche questa si sta esaurendo e, a differenza di quella dei
fiumi, non sarà rimpiazzata rapidamente. 6
Appare chiaro che a rendere insostenibile la situazione non è solo
l’aumento della popolazione quanto l’uso indiscriminato delle risorse
naturali da parte dell’uomo che si ripercuote anche sull’ambiente con
una serie di fenomeni che destabilizza l’ecosistema. Tra di essi i più tan-
gibili sono il riscaldamento del pianeta, la desertificazione, l’erosione
delle coste, l’innalzamento del livello dei mari, l’aumento degli eventi
meteorologici estremi, la deforestazione, l’urbanizzazione, la riduzione
delle zone umide (a livello mondiale dimezzate nel corso del
Novecento), che complessivamente riducono la capacità di accumulo e
conservazione di acqua dolce. Senza contare che il 20 per cento delle
specie viventi rischia di scomparire a causa dell’inquinamento delle ac-
que. E, sul piano qualitativo, incidono pesantemente le diverse forme di
inquinamento legate alle attività agricole, industriali, zootecniche e in-
sediative, che riducono ancor più la disponibilità di acqua dolce.
Il controllo dei bacini fluviali
L’emergenza idrica, oltre a costituire un serio problema per l’uomo e
una pericolosa minaccia per l’ambiente, potrebbe essere anche fonte di
conflitto se teniamo in considerazione il fatto che il controllo dei bacini
fluviali potrebbe scatenare, in qualsiasi momento, un conflitto armato
in parti del mondo dove già esistono focolai di tensione.
Uno dei punti nevralgici è senza dubbio il Medio Oriente. Questa re-
gione, colonizzata in passato dai britannici e francesi, nella seconda me-
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tà del ventesimo secolo ha patito diversi conflitti, alcuni legati special-
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