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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale


            dell’ecologia e la linea continentale come il ramo della filosofia della cri-
            si ecologica. La distinzione riguarda non solo la dimensione della de-
            scrizione della realtà da cui partire, ma anche il rapporto tra valori del-
            l’etica e valori della politica. Sul versante etico-politico nell’ambito an-
            glosassone c’è una priorità e un’autonomia del discorso morale rispetto
            a quello politico. Nella filosofia europea continentale, egemoni sono
            stati, almeno in un primo momento, la sfera della politica e la critica del
            dominio dell’uomo sulla natura.
               L’ulteriore distinzione che viene introdotta è quella tra Shallow e Deep
            Ecology. Si tratta di una distinzione formulata da Arne Naess nel saggio
            The Shallow and the Deep, Long-Range Ecological Movement. Per la Shallow
            Ecology, l’ecologia non è fonte di nuova filosofia e pertanto per risolvere
            la crisi ambientale è sufficiente usare strumenti e criteri noti, senza che
            vi sia bisogno di ridefinire complessivamente l’insieme della nostra vi-
            sione del mondo. I tratti che caratterizzano questa posizione sono: ela-
            borazione di filosofie applicate all’ambiente, antropocentrismo, indivi-
            dualismo, attribuzione di valore strumentale alla natura, gestione delle
            risorse. Di contro, per la Deep Ecology i tratti caratterizzanti sono: ecolo-
            gia come fonte di filosofia, ecocentrismo, olismo, valore intrinseco del-
            la natura, non interferenza o protezionismo radicale.
               Come tutte le schematizzazioni, anche questa cancella le sfere inter-
            medie, le zone di transizione e di ibridazione tra le diverse posizioni. E
            soprattutto colloca nella sfera dell’ecocentrismo proprio la posizione di
            quanti come Naess - ridefinendo insieme sia la sfera della soggettività
            che quella della naturalità - si collocano in una posizione intermedia.
            Per Mariachiara Tallacchini tuttavia «benché lo schema di Naess non
            riesca a riassumere tutte le concezioni relative alla questione ecologica,
            esso consente però di distinguerle su un punto fondamentale: ruolo fi-
            losofico, di rivoluzione di pensiero, che esse riconoscono (o non rico-
            noscono) all’ecologia». 63
               Adottati questi punti di riferimento per orientarsi nel pensare le eti-
            che ambientali, ella organizza il suo percorso in tre tappe. La prima tap-  6
            pa è un dialogo con Arne Naess; la seconda tappa è un dialogo con           n.
            Bryan G. Norton; la terza tappa è un dialogo con Hans Jonas. Frutto         -  II
            del primo dialogo è l’idea di Gestalt sistemico-relazionale; frutto del se-
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