Page 139 - SilvaeAnno02n06-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 139
La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
relativa all’intrecciarsi inscindibile tra la dimensione della riconcettua-
lizzazione della natura e la dimensione della riconcettualizzazione del
sé. Il concetto di sé, che viene elaborato con la teoria merleaupontyana
della mente incarnata, recuperando l’idea «della corporeità come ma-
trice insuperabile dell’attività cognitiva», porta ad «una diversa topolo-
gia del sé rispetto al mondo, in cui ci si scopre parte di un tessuto vita-
le di percezioni e di sensazioni che prendono forma secondo modalità
imprevedibili». 75
Anche per Luigina Mortari il rischio da evitare è quello del farsi se-
durre da un olismo misticheggiante. Il rischio lo evitiamo, se pensiamo
adeguatamente la dialettica di relazione e alterità: «Riconoscere l’alteri-
tà, sia all’interno della sfera umana che nel resto della natura, è essen-
ziale al costituirsi dei contorni della propria identità. Quell’ente che non
incontrasse mai l’alterità semplicemente non sarebbe, perché, non co-
gliendo ciò che non è sé, non coglierebbe neppure il suo sé». 76
Solo «da una percezione complessa della condizione umana» può
nascere un più fondato orientamento etico che tenga uniti sensibilità e
razionalità. Si potrebbe dire che ella ci suggerisce questa verità: solo
quando la razionalità si è ripensata come razionalità ecologica e la sen-
sibilità come sensibilità ecologica, solo quando razionalità ecologica e
sensibilità ecologica hanno appreso a dialogare, l’etica diventa un’etica
ecologica e l’etica ambientale una corretta estensione delle etiche pre-
cedenti.
Conclusione: noi e Leopold
In conclusione, quattro sono i tratti che danno una fisionomia pecu-
liare all’etica ambientale che noi in Italia stiamo elaborando:
• l’assunzione, dal punto di vista scientifico ed epistemologico, del pa-
radigma della complessità. Una prova significativa di ciò si può tro-
vare nel volume Physis: abitare la terra (che raccoglie gli atti del conve-
gno svoltosi a Firenze nel 1986);
• la tesi della necessità di ripensare l’umanesimo come umanesimo
ecologico e di sottoporre a critica l’ambientalismo antiumanistico. Il
“manifesto” di questo nuovo umanesimo è già tutto nei testi di
Anno
Luisella Battaglia;
II
-
n.
6
142 SILVÆ