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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
visione in profondità, senza una discesa nel nostro inconscio culturale e
senza una forte terapia cognitiva delle nostre assunzioni implicite, tec-
niche e politiche ambientali sono inefficaci: occorre «concepire la que-
stione ambientale innanzitutto come una questione noologica, prima
che tecnologica». 71
Nella nostra cultura agiscono in profondità idee «dalla forte valenza
anti-ecologica». Per questo occorre una pedagogia ecologica, una peda-
gogia cioè capace di «riorientare la noosfera in direzione ecologica».
Occorre una riconcettualizzazione della natura che sia insieme una ri-
concettualizzazione del sé.
Il passaggio dal fattuale al normativo, dal conoscere le cose quali so-
no effettivamente al prescrivere come per noi debbano essere, non è un
passaggio semplice. E tuttavia occorre riconoscere che agiscono in noi
«mappe concettuali che strutturano le parti più profonde della vita della
mente, costituendo quello sfondo opaco che, pur invisibile, esercita un
forte potere d’indirizzo sui processi di elaborazione del significato del-
l’esperienza». 72
Il primo e più decisivo passo da compiere nel riconcettualizzare la
natura, per disattivare i “programmi d’azione” negativi collegati ai no-
stri pensieri sul mondo, consiste nel superare la grande divisione tra es-
sere e apparire: è questa una «distinzione che si radica nelle pieghe più
profonde della filosofia occidentale», è una distinzione che ha «provo-
cato non solo un dualismo ontologico ma anche una gerarchia di valore
fra le sfere di realtà individuate, da cui ha origine l’idea del mondo della
vita come mera apparenza». Tutto questo è possibile dialogando criti-
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camente con la scienza per far emergere - facendosi guidare da autori
come Gregory Bateson ed Edgar Morin - un’epistemologia delle rela-
zioni e una teoria della natura come processo generativo retto da dina-
miche energetiche non lineari.
Tutto questo è possibile, soprattutto mettendo al centro della rifles-
sione la lezione di Maurice Merleau-Ponty: «Nella filosofia di Merleau-
Ponty, che con la scienza ha dialogato intensamente, questa immagine 6
“potente” della natura, intesa come autoorganizzazione del vivente, n.
trova piena espressione». 74 - II
A questa osservazione, ne fa seguito un’altra, parimenti importante,
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