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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
nostalgia delle origini. Ci si incammina su un percorso di ragionevolez-
za che ci fa cogliere la nostra “comunità di destino”. Memore della le-
zione di Candide, «l’uomo potrà così coltivare il proprio giardino, dedi-
carsi a quella dimora condivisa con gli altri animali, che è la sua “casa”
ma che si configura ormai come una comunità di destino». 55
Un ulteriore sviluppo della dialettica di somiglianza e diversità si tro-
va negli scritti “naturalistici” di Michelet. Si tratta di testi che sono stati
letti spesso dagli interpreti con molta diffidenza. E tuttavia, pur ricono-
scendo i pericoli di una caduta in una antropomorfizzazione del mon-
do animale, abbiamo qui un ulteriore sviluppo della “filosofia del po-
polo”, secondo la logica di un expanding circle. Leggendo così Michelet,
non ci troviamo di fronte a un epigono del Romanticismo ottocente-
sco, ma di fronte a un precursore di tematiche bioetiche: «Quello di
Michelet potrebbe definirsi un “pensiero complesso”, capace di riunire
ciò che appare disgiunto e di cogliere le interdipendenze tra i fenomeni
studiati». 56
Dopo Michelet, Luisella Battaglia passa a Thoreau. L’idea di wilder-
ness è incompatibile con posizioni umanistiche? Sì, se pensiamo il con-
tatto con la natura selvaggia come una fuga dalla civiltà. No, se, inter-
pretando correttamente Thoreau, pensiamo la wilderness come la fonte
di un sentire empatico integrale: «tornare alla natura non è inselvatichir-
si, perdere la propria umanità: al contrario, è riconquistarla, riappro-
priarsi di quell’humus, appunto, da cui l’uomo deriva». Non si tratta di
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perdersi misticamente nella natura, ma di realizzare una vera educazio-
ne alla percezione: «In tal senso, la percezione diventa in lui [Thoreau]
fonte di eticità, è la modalità che permette di avvicinarsi alla natura e di
amarla rispettandola nella sua alterità». 58 Con Thoreau, l’“anti-
Robinson”, il suggeritore di «un altro abitare», il propugnatore di un
«paradigma etico della simpatia», si realizza per l’etica ambientale «la
saldatura tra approccio libertario e coscienza ecologica».
Riconoscendo l’importanza di queste tesi, non posso esimermi, tut-
tavia, dall’aggiungere che non condivido la contrapposizione tra “eco- 6
logia della libertà” di Thoreau ed etica della terra di Aldo Leopold, in- n.
terpretato come sostenitore di un olismo antiumanistico. - II
La narrazione delle origini dell’etica ambientale si conclude con
Anno
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