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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale


            possibile - è stato, ed è ancora, il dialogo tra bioetica cattolica e bioetica
            laica, nel campo dell’etica ambientale la convergenza è molto più facile.
            E, soprattutto, non mi sembra corretto e sensato sostenere, come è sta-
            to fatto, che non bisogna «mettere Dio fra l’uomo e l’ambiente». Se vo-
            gliamo, e lo dobbiamo fare, costruire una piattaforma comune che af-
            fronti la crisi ambientale non con l’intento di accrescere i conflitti am-
            bientali, ma con quello di superare le differenze, pur senza disconoscer-
            le, l’etica ambientale deve essere dialogante.
               Seconda considerazione. Nel Compendio della Dottrina Sociale Cattolica
            troviamo un capitolo, fortemente innovativo rispetto a testi precedenti,
            che espone le tesi della Chiesa sulla salvaguardia ambientale. Ma come
            individuare le linee della nascita e dello sviluppo dell’etica ambientale
            italiana di orientamento cattolico? Per farlo bisogna tener presente, so-
            prattutto, il ruolo svolto dalla Fondazione Lanza.
               Sorta nel 1988, la Fondazione Lanza si è proposta di approfondire il
            dibattito sul rapporto tra fede e cultura, con particolare attenzione alla
            riflessione etica. Al suo interno si è sviluppato il Progetto Etica e
            Politiche Ambientali. Esso è nato proprio negli anni in cui si afferma-
            vano le tesi sullo sviluppo sostenibile.
               Mi sembra di poter dire che l’intento iniziale, negli anni in cui
            Corrado Poli ha ricoperto il ruolo di coordinatore del progetto, sia sta-
            to quello di mettere in dialogo economia, etica e politica, con forte at-
            tenzione al rigore, alla precisione e alla concretezza.
               Senza perdere questa dimensione, il dibattito ha, successivamente,
            sempre più valorizzato anche la dimensione teologica delle problemati-
            che ambientali. C’era stata la Conferenza di Graz. Si era costituito in
            Italia, nel 1999, il Gruppo nazionale di studio per la responsabilità ver-
            so il creato e, proprio all’interno di questo gruppo, la Fondazione
            Lanza ha assunto il ruolo di centro di riferimento per la documentazio-
            ne e la collaborazione operativa in termini di ricerca e diffusione delle
            esperienze maturate.
               Terza considerazione. Nell’etica ambientale dei cattolici la dottrina    6
            teologica della creazione, dell’incarnazione e della creaturalità è il punto  n.
            di partenza naturale. Questo punto di partenza è stato poi sviluppato,      -  II
            adottando i concetti etici di responsabilità, cura e dono. Per molti
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