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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
sufficiente solo pensare meglio i concetti morali, che sono già a nostra
disposizione, per applicarli al campo delle relazioni uomo-natura.
Per quanto riguarda i paradigmi adottati in etica ambientale,
Bartolommei ritiene che l’environmental philosophy costituisce una sfida a
tre tradizioni dominati nell’etica contemporanea, sfida che le spinge a
«complicare, raffinare, o, nei casi più estremi e provocatori, ad abban-
donare i loro schemi per prendere in considerazione certi nuovi fattori
del discorso morale e certi nuovi candidati alla “cittadella” dell’etica». 35
Si tratta dell’utilitarismo, della teoria dei diritti e del neocontrattualismo.
L’utilitarismo (avendo alla sua base non il criterio della razionalità,
ma quello della senzienza), da Bentham a Singer, ha esteso il mondo
morale includendovi tutti gli esseri capaci di provare piacere e dolore.
Da esso discende una esigente etica degli animali: essa riconosce rile-
vanza morale a tutti gli esseri capaci di esperire i propri interessi di be-
nessere. I nostri doveri nei confronti della natura dipendono dalla ne-
cessità di evitare conseguenze indesiderabili per qualsiasi essere dotato
di sensibilità.
Per l’etica dei diritti le questioni ambientali conducono alla scoperta
di «una nuova dimensione dell’esistenza umana che pone in questione
l’idea dell’uomo come individuo separato», e spingono alla formula-
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zione di “diritti biotici” a favore di organismi, specie e habitat.
Per il neocontrattualismo la sfida riguarda il problema di come pas-
sare da un’idea di giustizia che salvaguardi soltanto i soggetti capaci di
ragione e di impegni reciproci ad un’idea di giustizia che salvaguardi
non solo gli agenti morali, ma anche i “pazienti” morali.
È corretta questa tripartizione, esiste un quarto paradigma? La cura
nel censire le molte posizioni che si sono affermate nell’ambito dell’eti-
ca ambientale porta Bartolommei molto vicino all’individuazione di un
quarto paradigma: il paradigma dell’etica ambientale della virtù. E tut-
tavia, la sua presa di posizione in difesa dell’ortodossia utilitaristica non
gli consente di elaborare compiutamente questo quarto modello e di
aderire ad esso. 6
Ma andiamo con ordine, e cominciamo col prendere in considera- n.
zione l’opzione di fondo di Bartolommei. Egli ritiene non del tutto - II
convincenti i tentativi - operati soprattutto dall’etica ecologica, dall’eti-
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