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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale


               di Luisa Bonesio e di Caterina Resta che, leggendo il paesaggio come
               un palinsesto sedimentato e complesso della nostra identità culturale,
               danno alla dimensione simbolica il peso che merita, senza chiudersi,
               tuttavia, alle istanze del pensiero scientifico ed ecologico. E si propon-
               gono di «riportare la terra al pensiero, nella convinzione che questo lo
               abbia perduto» e di contestare la parcellizzazione dei campi del sapere
               riconsegnandoli alla loro radice comune. In questa prospettiva, come
               richiama il senso originario del termine ethos, l’etica riguarda l’abitare la
               terra, avendone cura.
                  Scrive Luisa Bonesio in Geofilosofia del paesaggio: «Tutte le civiltà se-
               gnano il proprio luogo imprimendovi dei tratti che gli conferiscono
               senso e abitabilità: il che significa che nel “paesaggio” sono compresen-
               ti l’aspetto geografico e quello estetico, la funzione e il senso, l’ecologi-
               co e il simbolico». 34


               2.3. Etica applicata all’ambiente ed etica della virtù come quarto paradigma:
               Sergio Bartolommei - Si deve ai lavori di Sergio Bartolommei la prima pre-
               cisa conoscenza, in Italia, dell’etica ambientale a partire dall’ampio di-
               battito su di essa sviluppatosi nella filosofia morale contemporanea di
               lingua inglese.
                  Tre sono i criteri adottati nella ricognizione di questo ambito: la di-
               stinzione tra due partiti filosofici, l’individuazione di tre paradigmi me-
               taetici, l’opzione in favore di una posizione utilitaristica.
                  La distinzione tra due partiti filosofici - sostiene Bartolommei nel-
               l’introduzione di Etica e ambiente - consente di mettere «ordine in una
               materia caotica e tuttora in piena espansione».
                  Il primo partito è quello «di chi difende la necessità e l’urgenza di
               un’“etica ecologica”», esso si ispira ad un concetto normativo di natura,
               contesta in modo radicale l’idea del dominio umano sulla natura, adotta
               le nozioni di equilibrio della natura, piramide biotica, interdipendenza
               degli esseri. Per questo partito, un problema nuovo, come quello dei
               rapporti tra uomo e ambiente naturale, richiede una nuova etica.
                  Il secondo partito, invece, afferma che basta un allargamento del-
               l’etica tradizionale, limitandosi a includervi i nuovi soggetti e le nuove
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               questioni. Per questo partito non è necessaria nessuna rivoluzione. È
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