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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale


            elementi antropici e non immediatamente naturali (il patrimonio della
            nazione, i grandi eventi storici, la tradizione artistica o letteraria, i miti e
            le leggende, i valori del mondo rurale); c) il conseguente, saldo nesso
            con la questione della tutela dei monumenti, degli oggetti d’arte e, in al-
            cuni casi, delle espressioni del folklore». 27
               Anche il terzo filone, quello naturista, è molto variegato: «alla sua
            base stanno varie forme di filosofia e di spiritualità fondate su una vi-
            sione organica e armonica del cosmo e che postulano di conseguenza la
            necessità di una reintegrazione dell’uomo nei cicli naturali attraverso
            una modificazione della propria visione del mondo ma soprattutto at-
            traverso un cambiamento radicale delle pratiche di vita». 28
               Il quarto filone, quello compassionevole, dominante nel mondo bri-
            tannico, ha, al cuore del suo programma, la protezione degli animali e la
            lotta contro la vivisezione.
               La vicenda italiana, infine. Al centro del libro di Piccioni c’è il rac-
            conto dell’ascesa e caduta del primo ambientalismo italiano con le sue
            diverse anime: l’ambientalismo liberale che dà vita alla prima ondata
            protezionistica.
               Questa narrazione si conclude poi con brevi, ma intense, osserva-
            zioni sulla seconda ondata protezionistica, quella che si afferma in Italia
            a partire dagli anni Sessanta, e mette capo a una domanda: come gestire
            oggi il lascito dell’ambientalismo liberale?
               Ma perché ho richiamato queste culture del primo ambientalismo?
            Perché sono esse che hanno fornito i pattern, i codici di riferimento
            alle etiche ambientali elaborate a partire dagli anni Settanta del
            Novecento. Perché è in questi mondi culturali che si sono formate le
            morali ambientali di cui le etiche ambientali sono la teorizzazione e, in-
            sieme, la giustificazione.


            2.2. Etiche del paesaggio: Massimo Venturi Ferriolo - Con Massimo Venturi
            Ferriolo assistiamo ad uno sviluppo estremamente originale del filone
            estetico che, come si è visto con Luigi Piccioni, ha svolto un ruolo si-    6
            gnificativo a partire dal primo ambientalismo italiano. Anche in lui, la    n.
            dimensione estetica non è confinata ad una mera riflessione sull’arte,      -  II
            ma fa tutt’uno con la riflessione etico-politica. Con lui, l’estetica del pae-
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