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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale


               1.4. L’etica della terra - The Land Ethic rappresenta una conclusione e, al
               tempo stesso, un inizio: la conclusione di A Sand County Almanac e della
               biografia intellettuale di Leopold; l’inizio dell’etica ambientale come
               nuovo capitolo dell’etica.
                  Perché nasca l’etica ambientale occorre in primo luogo rimuovere al-
               cuni ostacoli ad un corretto uso della terra. È necessaria, in secondo
               luogo, una riforma intellettuale e morale, una profonda trasformazione
               delle idee e delle emozioni, della mente e del cuore.
                  Innanzitutto vanno superati i limiti del pensiero economico, del
               pensiero politico e del pensiero pedagogico.
                  Per quel che riguarda il pensiero economico, Leopold si chiede: si
               può salvare la natura continuando a pensarla nei termini di una mera ri-
               sorsa? La risposta è no, non si può: «La debolezza di base di un sistema
               di difesa dell’ambiente che si fonda su motivazioni di natura economica
               è costituita dal fatto che la maggior parte dei membri della comunità
               terrestre non ha un valore economico. I fiori selvatici e i passeracei ne
               sono un esempio». Per Leopold, vanno messi in discussione i modelli
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               economici moderni basati, sostanzialmente, su una teoria della società
               industriale, sulla crescita illimitata e sulla rimozione dei problemi am-
               bientali prodotti dallo sviluppo. Egli diffida anche dell’efficacia di una
               strategia di difesa di categorie non economiche che ricorra a «sotterfu-
               gi, pur di attribuire ad esse un’importanza economica». E sa inoltre che
               quelle politiche economiche che fanno ricorso a criteri di mera contabi-
               lità, secondo la logica degli incentivi e dei disincentivi, sono destinate
               all’insuccesso. Di tutto ciò, il paragrafo sui «surrogati di un’etica della
               terra» fornisce numerosi esempi.
                  Per quel che riguarda il pensiero politico, invece, egli dà molta im-
               portanza alla nascita di ampi programmi in materia ambientale. Scrive
               infatti: «L’ascesa di un ambientalismo governativo è in gran parte logica
               e giustificata, oltre che parzialmente inevitabile; il fatto che io abbia
               passato la maggior parte della mia vita lavorando per il governo è la
               conferma che non disapprovo questa situazione». E, tuttavia, anche
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               qui individua rilevanti fattori di criticità, in quanto sa che nel momento
               in cui cessano i vantaggi finanziari di politiche di difesa ambientale, ces-
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               sa anche la difesa ambientale. Ma non basta: accade anche che si «tende
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