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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
«rimettersi al passo».
Il libro si suddivide in tre parti. La prima parte parla dei fine settima-
na di Leopold con la sua famiglia nella “Sand County”: sono i «racconti
della capanna», ordinati per stagione in una sorta di almanacco. Siamo
al livello dell’esperienza che si offre immediatamente
La seconda parte, intitolata Scorci rubati qua e là, propone degli episo-
di di vita che insegnano, «gradualmente e talvolta dolorosamente, che
stiamo marciando fuori passo». Siamo al livello della nascita del senso
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dall’esperienza vissuta.
La terza parte, Riflessioni conclusive, «espone in termini più logici alcu-
ne delle idee» per una critica costruttiva e ragionevole dei comporta-
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menti degli uomini nei confronti del suo ambiente. Siamo infine al li-
vello in cui si conquista la teoria del senso dell’esperienza vissuta.
Data questa struttura, A Sand County Almanac va letto senza fretta e
senza l’impazienza di arrivare subito alle conclusioni, senza pretendere
di giungere al risultato teorico, saltando il percorso che porta ad esso.
Una lettura accurata e senza paraocchi dell’opera in questione ci con-
sente di interpretare il pensiero di Leopold come una vera e propria
ecofenomenologia avant la lettre. Un’ecofenomenologia che non ripensa
i testi di Husserl alla luce di Heidegger e di Merleau-Ponty, ma rischiara
l’esperienza del nostro abitare la terra andando zu den Sachen selbst, alle
cose stesse. Per questo va seguita fino in fondo l’acuta osservazione di
Rocco Donnici, contenuta in uno dei pochi contributi italiani sull’eco-
logismo ragionevole leopoldiano: «Soprattutto nella prima parte, que-
sto testo di Leopold è un brillante susseguirsi di sguardi senza pregiudi-
zi - ohne Voraussetzungen, secondo il famoso principio metodologico cal-
deggiato da Edmund Husserl - rivolti ad una terra non più vista come
mera estensione materiale e campo di validità delle leggi fisiche, ma co-
me un Organismo, più precisamente una comunità vivente». 16
La premessa emotiva e cognitiva dell’etica della terra è data dalla ca-
pacità di pensare insieme sia secondo la logica della differenza, sia se-
condo la logica dell’unità.
Pensare secondo la logica della differenza significa sentire e capire
che il mio territorio non è solo mio, che l’uso che ne faccio non è l’unico
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che se ne può fare, che il mio punto di vista non è l’unico punto di vista
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