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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
za e la ricchezza di beni diversi si trovava in modo esemplare qui piut-
tosto che altrove?
1.2. “Wilderness”, ecologia e Dust Bowl - Per rispondere a questa domanda
Leopold doveva misurarsi con l’idea di wilderness, pensarla fino in fondo
e rielaborarla secondo il concetto di biodiversità (il termine non era sta-
to ancora coniato, ma l’idea prenderà forma anche grazie alla sua rifles-
sione). Doveva fare i conti inoltre con l’ecologia che, nel mondo acca-
demico e politico americano, vede la sua fioritura negli anni Trenta:
quelli segnati dal Dust Bowl.
Cos’è la wilderness? Nelle lingue romanze il termine wilderness non ha
equivalenti. Proprio perché non è facilmente traducibile, la parola an-
glosassone si è diffusa anche nelle altre lingue. Nel Grande dizionario ita-
liano dell’uso di Tullio De Mauro, viene così definita: «La natura allo stato
selvaggio, non alterata dall’intervento dell’uomo».
In generale non si può certo comprendere la storia americana senza
capire l’idea di frontiera, come sostiene Frederick Jackson Turner nel
suo classico testo La frontiera nella storia americana. Ma neanche si può ca-
pirla senza diventare storici dell’idea di wilderness, come Robert Nash ha
cominciato a fare dal 1967 scrivendo Wilderness and the American Mind.
Né infine la si può capire, senza comprendere la dialettica di frontiera e
wilderness, di natura e tecnica, di macchina e giardino, come in un altro
libro importante, La macchina nel giardino, ha fatto Leo Marx.
In ogni caso, non si può capire la preistoria e la storia dell’etica am-
bientale americana e la proposta del suo ‘profeta’, Aldo Leopold, senza
seguire il profilo di questa nozione dal suo approdo nel Mondo Nuovo
alle sue metamorfosi successive, fino all’intenso dibattito attuale.
Wilderness, scrive Nash, è originariamente foresta primordiale, luogo
di bestie selvagge. Quando i Puritani sbarcano in America, vedono nel
nuovo mondo uno spazio pieno di minacce, di pericoli e di presenze
diaboliche: una natura da soggiogare, per ritrovare una condizione
umana aperta al divino. 6
Ma è con Jonathan Edwards, che nel 1758 scrive The Images or n.
Shadows of Divine Things, che la wilderness da specchio di disvalore si tra- - II
sforma in specchio di cose divine: diventa il libro attraverso cui Dio
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