Page 103 - SilvaeAnno02n06-005-Sommario-pagg.004.qxp
P. 103
La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale
mo ad una fioritura di saperi. C’è una via italiana all’etica ambientale. Si
tratta di scoprirla e di valorizzarla.
Partiamo dunque da Leopold.
1. Aldo Leopold e la nascita dell’etica ambientale
1.1. Una vita per l’ambiente - Una vita dedicata all’ambiente è stata quella
di Aldo Leopold. Rand Aldo Starker Leopold nasce l’11 gennaio 1887 a
Burlington nello Iowa, da Carl Leopold e Clara Starker. Il padre lo ini-
zia all’esperienza della natura e alla pratica della caccia. La madre fa na-
scere in lui una profonda sensibilità estetica, educandolo all’ascolto del-
la musica classica e soprattutto dell’opera lirica.
Nei primi anni di studio eccelle nella conoscenza dei classici, della
storia e della letteratura inglese. Dopo la scuola pubblica di Burlington,
passa alla Lawrenceville School nel New Jersey, quindi alla Sheffield
Scientific School di Yale, infine alla Yale Forest School, da cui esce lau-
reato in selvicoltura nel 1909. Già nella sua prima formazione, si crea
in lui un sapiente intreccio di conoscenze umanistiche e conoscenze
scientifiche, di amore della cultura e amore della natura, di compe-
tenze teoriche e di competenze tecniche.
Appena laureato inizia a lavorare presso l’US Forest Service, asse-
gnato dapprima al controllo delle foreste dell’Arizona e poi a quelle del
New Mexico. Nei quindici anni in cui si occupa della salute dei pini,
della caccia, del controllo degli incendi, degli spartiacque, dei pascoli,
Leopold segue i criteri della politica ambientale di Gifford Pinchot.
Con Pinchot, era nata la Yale Forest School e si era sviluppato il “mo-
vimento di conservazione della natura”. Per la prima volta il servizio fo-
restale era assegnato ad un esperto in scienze dell’ambiente. Che cos’era
per Pinchot la scienza forestale? «La scienza forestale - affermava
Pinchot - è la conoscenza delle foreste. Specificamente, è l’arte di gestire
le foreste in modo che esse rendano qualsiasi servizio sia loro richiesto,
senza venire con ciò impoverite o distrutte». Il fine della gestione delle
3
foreste è sempre la massimizzazione dei beni naturali utili all’uomo;
Anno
II
Pinchot, però, traduce in termini scientifici ciò che la saggezza degli am-
-
n.
6
106 SILVÆ