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La lezione di Aldo Leopold e le prospettive in Italia dell’etica ambientale


               sempre fondato sulla “transazione” di sapere e sentire).
                  Il fatto che noi possiamo amare solo ciò che vediamo e conosciamo,
               e che possiamo vedere e conoscere solo ciò che amiamo e sentiamo, è
               una rilevante lezione della non-filosofia leopoldiana; lezione che la filo-
               sofia e l’etica filosofica odierne devono riuscire ancora a pensare fino in
               fondo e coerentemente. Nella frase iniziale del capitolo The Land
               Pyramid - una vera e propria sintesi dell’ecologia leopoldiana - si legge
               che il presupposto di un’etica investita del compito di guidare e integra-
               re la nostra relazione economica con la natura sta nel far propria l’im-
               magine della terra come meccanismo biotico.
                  Tutto ciò, naturalmente, non va inteso in chiave ristretta, secondo la
               logica riduttiva e unidimensionale dello scientismo, ma in chiave ampia
               e multidimensionale: «We can be ethical only in relation to something
               we can see, feel, understand, love, or otherwisehave faith in». Non vi è
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               comportamento etico senza entrare in relazione con qualcosa, senza
               vedere, sentire, comprendere, amare, avere fede. Un’etica completa,
               perché consapevole della complessità del mondo dei valori, non può né
               deve dimenticare nessuno dei termini da Leopold qui elencati. Il limite
               di molte, e forse di tutte le letture della sua opera, sta proprio nel non
               aver dato il giusto peso a questa verità. Eppure, nel corso del suo testo,
               essa è ribadita più volte.
                  La rimozione degli ostacoli appena indicati e la trasformazione delle
               abitudini del pensare e del sentire apre la strada ad una nuova e impor-
               tante evoluzione dell’etica.
                  Leopold, pensando l’etica come risposta evolutiva alle sfide che na-
               tura e storia pongono, presenta l’etica della terra come fase finale dello
               sviluppo dell’etica. È uno sviluppo guidato da due criteri. Uno, ecologi-
               co-evolutivo: «la limitazione della libertà d’azione nella lotta per l’esi-
               stenza»; aspetto per cui egli si riferisce al Darwin delle Origini dell’uomo,
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               sviluppandone la lezione alla luce del concetto di comunità elaborato
               dall’ecologia. L’altro, filosofico: «la differenziazione di una condotta so-
               ciale da una antisociale»; aspetto per cui si ispira al pensiero democrati-
               co americano dell’epoca di Roosevelt e Dewey.
                  Il primo stadio dell’etica è costituito dalla regolamentazione dei rap-
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               porti tra individui, il secondo dalla regolamentazione del rapporto tra
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