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Alla ricerca delle radici mitologiche del Circeo


               precisa nell’infinito campo delle attitudini e delle possibilità.
                  Ulisse, fondamentalmente, vive nello spazio; egli viaggia e tocca nu-
               merosi posti e luoghi sacri, così conosce il genius loci o l’archetipo di ogni
               situazione, ma egli è un coraggioso e non ha alcun timore di viaggiare
               ed esplorare.
                  Ulisse teme unicamente il tempo.
                  Infatti il tempo lo invecchia, lo trasforma e addirittura lo fa dispera-
               re. E nel suo viaggio nello spazio magico, con il tempo che scorre, nel-
               la sua traballante navicella egli, caso mai volesse “creare artisticamente”,
               non potrebbe “esprimersi” con il dipingere o lo scolpire, ma può solo
               raccontare e cantare: le sue creazioni non possono che essere rappre-
               sentate dal canto e dal racconto.
                  Circe, invece, conosce un solo spazio: ella non viaggia e la sua eventua-
               le conoscenza di altri luoghi è legata alla sua sapienza e non alla esperien-
               za; Circe è “incatenata” al luogo perché lei stessa rappresenta il luogo.
                  Ma la Maga non teme il tempo: il tempo non esiste, non scorre, non
               la fa invecchiare: ella è immortale.
                  E nella sua staticità nello spazio magico, con il tempo che non scor-
               re, le sue creazioni non potrebbero essere dei racconti i quali presumo-
               no il ricordo e l’importanza al ricordo può dargliela solo il tempo (il ri-
               cordo presume lo scorrere del tempo).
                  Circe allora realizza delle creazioni solide che, quindi, si estendono
               nello spazio: l’immortal tela (tra un dipinto e una scultura).
                  Ulisse è come un pastore che erra nello spazio.
                  Circe è come un agricoltore che vive nel tempo.
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                  E il pastore che vive nello spazio, attraverso i ritmi del canto e della
               poesia, si “riconcilia” con il tempo; così l’agricoltore che vive nel tem-
               po, attraverso la spazialità della pittura e dell’architettura, si “riconcilia”
               con lo spazio.
                  Quindi:
                  Ulisse       Spazio        Canto e racconto (poesia antica)
               Pastore e nomade.
                  Circe       Tempo         Tessitura (Pittura e scultura antica)
               Agricoltore.
          Anno
                  Allora, alla luce di tali elementi, la complementarità, con Ulisse, di
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