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Alla ricerca delle radici mitologiche del Circeo


               - la descrizione del luogo rappresenta la descrizione dello stato d’ani-
                  mo di questo o quel personaggio, lo spazio (il luogo) incantato, tene-
                  broso, assolato non può non incidere sulle azioni dei protagonisti;
                  tutto ciò ci rivela un contatto profondo tra uomo e spazio, tra uomo
                  e natura - essendo quest’ultima anche “composta” di tempo e spazio
                  - in un rapporto di patto, fra il terrore e il dominio dei fenomeni na-
                  turali in un concatenarsi di miti, numi e simboli.
                  L’adozione di un qualsiasi oggetto non vuol significare necessaria-
               mente che esso venga divinizzato: il sole non lo si adora perché lo si ri-
               tiene un dio, ma perché è la manifestazione nel mondo del divenire del-
               lo stesso dio, quindi è il simbolo.
                  Così la grotta diventa magica, l’aquila divina, la vetta sacra, simboli
               viventi del mondo dell’immutabile.
                  Lo spazio è pregno e saturo di qualità; l’itinerario di Ulisse attraver-
               so il Circeo è un itinerario magico: la fonte, la specola, la grotta, tutto è
               incantato, tutto è sacro quanto maledetto; il viaggio consiste nel servir-
               si del sacro e nel dominare il maledetto ed anche questo ci dice il mito,
               il quale, con analogie, immagini, fantasie, esprime ciò che, con un ragio-
               namento razionale, risulterebbe incomunicabile.


               Circe, ovvero la Luna
                  Se Circe è figlia del Sole non vuol dire che ella sia una creatura sola-
               re, anzi. Nel luogo dove approda Ulisse non si sa in quale parte il sole al-
               za, in quale declina (v. 249); le foreste, le cime, la specola non richiamano
               posti solari ma posti incantati dalla “dolce” luce della luna.
                  Un altro elemento in evidenza è il mare che circonda l’isola di Eèa. Il
               mare con il suo incessante suono addormenta Ulisse e i suoi uomini
               stanchi (ci seppellimmo al mormorio delle onde, v. 244).
                  Allora il mare e la luna caratterizzano il viaggio di Ulisse attraverso
               l’Isola di Eèa e tutti gli avvenimenti sembrano svolgersi alla luce della
               luna anche se alcune situazioni accadono di giorno.
                  Il mare e la luna sono legati strettamente tra di loro e le oscillazioni
               delle maree dipendono dalle evoluzioni della luna, ma come il mare di-
               pende dalla luna alla stessa stregua la donna primordiale è connessa
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               strettamente all’astro lunare.
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