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Alla ricerca delle radici mitologiche del Circeo
Prima di partire Ulisse perde un compagno, Elpènore, che ubriaco
ed assonnato cade da un tetto spezzandosi il collo. Sono dunque tre i ti-
pi umani che abbiamo incontrato nello svolgimento della vicenda:
- Eurìloco è l’uomo morale, colui che evita la prova;
- i compagni di Ulisse trasformati in porci, sono coloro che “cado-
no”, ma che - in un certo senso - si “pentono” riuscendo così ad uscire
dall’“oscurità”;
- Elpènore colui che cade e più non si rialza.
Ma Elpènore rappresenta soprattutto il sacrificio alle potenze oscu-
re, alle divinità telluriche, è il sacrificio che esige la terra, è il sacrificio
che esige Circe la Maga, forse per tenersi in vita e rinnovarsi; è il pegno
ed il prezzo che deve pagare Ulisse per poter proseguire il viaggio ver-
so Itaca.
Lo spazio: l’itinerario di Ulisse attraverso il Circeo
Le differenze tra l’uomo arcaico e l’uomo moderno non interessano
semplicemente la loro mentalità e la loro civiltà, ma soprattutto le pos-
sibilità esperimentative per quello che riguarda il mondo della natura.
È un errore considerare che certe possibilità dell’esperienza siano ri-
maste sempre uguali nel corso dei secoli o addirittura dei millenni: si
può affermare che queste hanno subìto delle profonde trasformazioni
da poter sufficientemente, da sole, caratterizzare le differenze fonda-
mentali tra l’uomo arcaico e l’uomo moderno.
Già abbiamo visto implicitamente le differenze tra il tempo “antico”
e quello moderno, essendo il primo - fondamentalmente - “ritmo”,
mentre il secondo “ordine irreversibile di avvenimenti successivi”; ana-
loghe considerazioni possono essere svolte nei confronti dello spazio.
Lo spazio oggi è considerato come il “contenente” dei corpi e dei
movimenti, è omogeneo e non fa alcuna differenza se un corpo si tro-
vi, o un movimento si svolga, in una zona o nell’altra dello spazio per-
ché il fatto non attribuisce alcuna particolare qualità al corpo o al movi-
mento stesso, quindi un punto equivale ad un altro qualsiasi punto del-
lo spazio.
Non altrettanto si può dire per l’esperienza che l’uomo arcaico ha
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dello spazio: questo infatti è “carico” di qualità, saturo, pieno; e san
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