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Il prezioso contributo della chimica analitica
celerante e quali invece costituiscono semplici interferenze. Questa di-
stinzione è effettuata normalmente attraverso la frammentografia di FOCUS
massa o estrazione di ioni caratteristici. I cromatogrammi di estrazione
ionica sono altamente caratterizzanti le famiglie dei componenti chimi-
ci. In questo senso lo spettrometro di massa agisce come un filtro in
grado di rimuovere le interferenze indesiderate, consentendo di focaliz-
zare l’attenzione sui componenti tipici degli acceleranti.
Sulla base dei cromatogrammi di estrazione di frammenti specifici è
possibile, attraverso una serie di passaggi (diagramma di flusso), indivi-
duare un particolare accelerante, il suo grado di evaporazione ed inter-
ferenti derivanti dalle matrici (polimeri degradati). Un esempio del pri-
mo livello di indagine è la ricerca dei frammenti della componente aro-
matica m/z 91, 105 e 119 per la benzina oppure m/z 57 e 71 per l’indi-
viduazione di cherosene o gasolio attraverso la componente alifatica.
L’impronta cromatografica di ogni accelerante è suscettibile di cam-
biamenti nella composizione in funzione del tempo trascorso dall’uso
al prelievo, della temperatura alla quale l’accelerante è stato sottoposto
e di altre variabili da prendere in considerazione caso per caso. Le mo-
dificazioni sull’accelerante sono rappresentate da una perdita dei com-
ponenti più volatili e dall’arricchimento della frazione meno volatile.
Il riconoscimento di un accelerante avviene per comparazione del
cromatogramma parziale ottenuto da ogni campione con quello deri-
vante dai prodotti di riferimento (benzina, gasolio, cherosene e altri)
analizzati con lo stesso metodo ed elaborati sugli stessi frammenti che
caratterizzano ciascun accelerante.
L’identificazione dell’accelerante ha esito positivo quando i due trac-
ciati strumentali, quello incognito e quello di riferimento, sono sovrap-
ponibili per lo stesso tipo di picchi e frammenti con rapporti relativi
conservati per componenti contigui.
La gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa non è
l’unica metodologia utilizzabile nei laboratori. Lo stesso problema può
essere affrontato su vari fronti con tecnologie e strumentazione ugual- 5
mente sensibili e sofisticate. n.
La microscopia elettronica a scansione con microanalisi (SEM-EDS) - II
fornisce informazioni di tipo morfologico e compositivo su campioni
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SILVÆ 181