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Il sopralluogo e l’analisi di laboratorio sugli incendi boschivi: entra in azione il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivi
FOCUS IMPRONTE DIGITALI/PAPILLARI LATENTI:
1. REPERTAZIONE: utilizzando le pinzette, cercare di prelevare il materiale an-
dando a toccare con i predetti strumenti le sue superfici più piccole o più irregolari
e quindi meno lisce (es. testa dei fiammiferi, tappo zigrinato delle bottiglie, ecc.), cer-
cando di preservare le zone più ampie, più piane e più lisce, nelle quali è possibile rinve-
nire la presenza di un’impronta digitale latente con i 16-17 punti, i quali, secondo la nor-
mativa italiana, danno valenza probatoria alla comparazione del dattiloscopista;
2. TRASPORTO: (da luogo di rinvenimento ad ufficio - è consigliabile portare al
seguito per espletare tale attività dei fogli A3 e A4 e del polistirolo per la fabbricazio-
ne in loco dei contenitori) introdurre con l’ausilio delle pinzette il materiale in con-
tenitori non inquinati, se è possibile attraverso l’ausilio di spilli, bastoncini, nastro
adesivo o l’adeguamento manuale dei contenitori stessi, cercare di bloccare il reperto,
se presenta delle superfici lisce non porose (es. materiale plastico o plastificato), mentre
è necessaria minore accortezza per il trasporto di materiale liscio e poroso (es. carta), que-
sto per non permettere la cancellazione o la deformazione dell’impronta digitale latente;
3. SEQUESTRO: per motivi di sicurezza, di segretezza e di massima scientificità e
per un efficace mantenimento dell’eventuale impronta digitale latente, è consigliabi-
le procedere al sequestro penale del materiale repertato e trasportato, all’interno dei pro-
pri uffici, dando atto di ciò nei propri atti di P.G.;
4. MANTENIMENTO: se non è stato possibile bloccare il materiale nel contenito-
re utilizzato per il trasporto, estrarre il materiale repertato servendosi delle pinzet-
te per introdurlo e bloccarlo all’interno di un contenitore e conservare il reperto co-
sì sequestrato in:
• Per la maggior parte dei materiali (carta, plastica, ecc.) è consigliabile utilizzare
un luogo asciutto ed avente una temperatura stabile e relativamente bassa, poiché
l’impronta digitale latente, essendo composta in maggior parte da acqua (essudato: acqua,
amminoacidi e grassi), tende a deteriorarsi a causa del fenomeno dell’evaporazione e del-
l’azione batterica.
N.B. Nel caso di DNA ed IMPRONTE, se il reperto è umido, prima di assicurarlo negli appositi contenito-
ri-sequestro e negli appositi siti di conservazione, va asciugato, ponendolo in un luogo chiuso, asciutto,
areato ed avente una temperatura stabile e relativamente bassa. In situazioni, nelle quali si ritiene opportu-
no sottoporre il materiale sequestrato a diverse analisi di laboratorio (DNA, Impronte, Chimiche e Fisiche),
poiché hanno, in alcuni casi (Vedasi impronte), metodologie di conservazione differenti, si consiglia di con-
tattare tempestivamente l’Ufficio scrivente.
Note
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A cura del V. Sovr. Rita Rossitto (Corpo forestale dello Stato, Nucleo Investigativo Antin-
Anno
cendio Boschivi).
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