Page 90 - SilvaeAnno02n04-005-Editoriale-pagg.006.qxp
P. 90

Città contemporanea, ambiente e innovazione urbanistica


            ne a V.I.A. della strumentazione pianificatorio-urbanistica. Se ne parla
            da tempo, alcune Regioni lo hanno, già da un decennio, proposto legi-     FOCUS
            slativamente, e sembra che il problema possa essere più giustamente af-
            frontato proprio approfondendo il tema di un nuovo modo di “fare”
            pianificazione che sia prevalentemente rivolto all’operatività dell’azio-
            ne, ma che parta dalla constatazione della necessaria integrabilità dei
            due momenti (ambiente-territorio) durante l’intero processo: “dall’idea
            all’attuazione”. Integrabilità che, ci sembra, l’ordinamento regionale
            più sensibile ha già voluto riconoscere con una nuova disciplina dei
            Piani territoriali regionali e provinciali.
               Questo è, in sintesi l’argomento da discutere con l’obiettivo di capire
            cosa possa voler dire “integrabilità” degli strumenti urbanistici con quelli
            ambientali. Capire se l’obiettivo è un obiettivo reale e, soprattutto, prati-
            cabile. La tendenza infatti a sostenere l’attuazione della V.A.S., oltre che
            della VIA, sembrerebbe in antitesi rispetto al modello del PTC “unifican-
            te i valori territoriali e quelli ambientali” ipotizzato dal D.L.vo 112/98.
               Tutto ciò propone il riconoscimento di una logica d’insieme e di
            contenuti innovativi nel quadro ordinamentale che si è costruito, a livel-
            lo nazionale, a partire dall’85. Tentativo che non confligge necessaria-
            mente con i paralleli risultati dell’analisi più propriamente giuridica del-
            la situazione che, per suo conto, indica il sorgere, nel nostro sistema, di
            un interesse unitario, identificabile nell’Ambiente, in conseguenza, ma
            non solo, dell’istituzione dell’apposito Ministero. Istituzione che, di fat-
            to, riconduce “ad unità le azioni della P.A. finalizzate alla tutela dell’am-
            biente” (C. Cost. 210/87) concludendo con la considerazione che l’am-
            biente è un bene giuridico unitario “...distinto dagli elementi naturali
            che lo compongono, ...oggetto di una disciplina differente rispetto a
            quelle che regolano i singoli elementi di esso” (C. Cost. 641/87).
               Questo processo si è sviluppato in modo parallelo nei tre distinti li-
            velli della pianificazione urbanistica: il livello territoriale, quello comu-
            nale generale e quello attuativo. I primi Piani territoriali regionali
            (Umbria 1980 e Friuli-Venezia Giulia, 1978) disegnano le strategie re-       4
            gionali attorno ad alcune tutele fondamentali di natura genericamente        n.
            ambientale, confermate ed estese, in termini concettuali e di articola-      -  II
            zione normativa e localizzativa, nei successivi piani regionali (recenti).
                                                                                         Anno

                                                                        SILVÆ          91
   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94   95