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Città contemporanea, ambiente e innovazione urbanistica
banistico” in virtù della cui “distorta” applicazione è possibile oggi, in
molte città italiane, disporre ancora di grandi aree non aggredite dalla FOCUS
speculazione immobiliare.
Si tratta della notissima vicenda della indennizzabilità dei vincoli ur-
banistici che pur sancita da sentenze della Corte costituzionale a partire
dal ’66, poi ’68, tuttavia non ha trovato esito che di recente con la nota
sentenza della Corte costituzionale 179/99. Vicenda che ha visto il vin-
colo urbanistico permanere per decine di anni su proprietà fondiarie
private comportando da un lato la conseguenza, positiva per la città, del
mantenimento di aree inedificate per l’uso pubblico e dall’altro, conse-
guenza culturalmente negativa, lo svilupparsi di rapporti non sempre
virtuosi tra la proprietà privata e la P.A. con l’obiettivo di trovare solu-
zioni soddisfacenti per la prima anche al di fuori di procedure del tutto
trasparenti.
Questa applicazione, giuridicamente non legittima, è stata in definitiva
un fattore di tutela, in moltissimi casi, dell’ambiente (vedi il caso del par-
co dell’Appia Antica a Roma). Il risultato è certamente positivo solo se
osservato dal punto di vista della tutela ambientale mentre è evidente la
violenza che è stata fatta al diritto di proprietà che sconta però la sua sto-
rica insensibilità di fronte alle esigenze di un corretto sviluppo urbano.
L’inapplicabilità del modello pianificatorio generale comunale è or-
mai cosa ampiamente dimostrata anche se almeno il cinquanta per cen-
to delle Regioni ne mantiene di fatto l’applicazione. Tuttavia cresce il
numero delle Regioni che propongono nuove leggi urbanistiche forte-
mente orientate a proporre soluzioni innovative nel rapporto tra la pro-
prietà privata dei suoli e la disciplina urbanistica. Queste nuove propo-
ste si rifanno ad ipotesi legislative maturate, attorno ai primi anni
Novanta, in seno alla cultura dell’Istituto Nazionale di Urbanistica che
pose al dibattito disciplinare e politico alcune ipotesi tendenti alla riso-
luzione della questione. Su queste l’attività legislativa di molte Regioni
ha lavorato per quindici anni dando testimonianza di voler perseguire
tenacemente l’obiettivo di sciogliere il nodo del rapporto urbanistica- 4
proprietà privata dei suoli. n.
Questo percorso è stato in certa misura agevolato dall’emergere, al- - II
meno in forma diffusa, attorno ai primi anni Settanta della questione
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