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Città contemporanea, ambiente e innovazione urbanistica


               rallele”. Ma questa linea culturale può dirsi vincente, in una certa misu-

         FOCUS  ra, solo oggi.
                  Dalla programmazione nazionale derivava, in quegli anni, la prima
               normazione antinquinamento dell’aria (L. 615/66), seguita da decreti
               applicativi per il settore degli impianti termici (1970), quindi per le
               emissioni industriali e per le emissioni degli autoveicoli (1971) diesel. Il
               sistema di produzione normativa proseguiva per ambiti “separati”, vedi
               la legge 319/76 sulla tutela delle acque dall’inquinamento, su aspetti de-
               gli ambienti di vita e lavoro (legge 833/78, riforma sanitaria), sulla rac-
               colta e smaltimento dei rifiuti (D.P.R. 915/82), sulle acque per la bal-
               neazione (D.P.R. 470/82) ecc. “Separatezza” riscontrabile anche nel
               settore territoriale e dello sviluppo economico-sociale mentre, in senso
               contrario, l’istituzione delle Comunità montane (1971) proponeva un
               tentativo volto a realizzare interventi globali nelle aree montane anche
               con riferimento alla tutela ambientale ed alla difesa del suolo.
                  Trattando del rapporto urbanistica e ambiente si deve ricordare
               (1974) il famosissimo contributo di Massimo Severo Giannini su
               Ambiente, saggio sui diversi suoi aspetti giuridici nel quale l’autore sottolinea
               come una seria analisi storica su questi temi avrebbe rivelato che certa-
               mente il quadro attuale si è arricchito ma nella sostanza le questioni
               dell’Ambiente sono riconducibili a tre ambiti ben noti da tempo: «l’am-
               biente a cui fanno riferimento la normativa ed il movimento di idee re-
               lativi al paesaggio; l’ambiente a cui fanno riferimento la normativa ed il
               movimento di idee relativi alla difesa del suolo, dell’aria e dell’acqua;
               l’ambiente a cui si fa riferimento nella normativa e negli studi di archi-
               tettura». In altri termini, il paesaggio, le risorse fisiche, l’architettura e le
               città. Detto in altri termini si tratta delle tre questioni che intitolano di
               questo articolo.
                  Poco dopo l’elaborazione del primo P.E.N., prendeva avvio in Italia
               l’istituzione delle Regioni. Negli statuti regionali (approvati con legge
               dello Stato nel 1971) sono presenti i risultati più significativi ereditati
               dalla cultura del “Progetto 80”. Tra gli obiettivi dell’azione programma-
               toria di molte Regioni ha un posto di tutto rilievo l’azione diretta a di-
               fendere l’ambiente naturale e culturale, nonché l’ambiente di vita del-
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               l’uomo, utilizzando, in forme coordinate, tutta la strumentazione posta
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