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Il sistema delle aree protette per la conservazione della biodiversità
nabili stazioni di transito per gli uccelli acquatici migratori.
L’osservazione degli uccelli (il “bird-watching”) presenti nelle zone
umide con varietà di forme e di colori ne accresce il valore educativo e
ricreativo. Del pari le aree lagunari, costituendo singolari unità di pae-
saggio ambientale, disimpegnano una rilevante funzione paesaggistica
nell’ambito del contesto territoriale ove sono inserite.
Non va infine trascurato il loro valore fisico, idraulico come serbatoi
naturali che fungono da vere e proprie casse di espansione durante le
piene dei torrenti dei bacini collinari e montani.
Il torrente Orsento che da nome all’omonima valle nel Parco nazionale della Majella
(foto S. Azzarello NPA/CFS)
Negli ultimi anni lo sconsiderato sviluppo urbanistico-edilizio e le
diffuse forme di inquinamento hanno alterato le componenti naturali-
stiche delle zone umide sconvolgendone, in alcuni casi irreversibilmen-
te, i delicati e complessi equilibri, la cui sintomatologia più evidente è
rappresentata dalle eccessive fioriture algali, dalla moria dei pesci e dalle
insostenibili condizioni di asfissia e fenomeni putrefattivi.
Iniziative internazionali, oltre alla Convenzione di Ramsar, sono sor-
te per tutelare questi ecosistemi sotto l’egida dell’Unione internazionale
per la conservazione della natura (UICN). Tra queste si segnalano il
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progetto MAR (lista delle zone umide europee e nordafricane di im-
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