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Il sistema delle aree protette per la conservazione della biodiversità
portanza internazionale) e il progetto Aqua (lista di specchi da conser-
vare per il loro elevato valore scientifico).
Le zone speciali di protezione (ZPS), le zone speciali di conser-
vazione (ZSC) e i siti di importanza comunitaria (SIC)
Nell’ambito delle azioni attive e strategiche per la salvaguardia del-
l’ambiente naturale, l’Unione europea sta mostrando - attraverso i re-
centi regolamenti, direttive e convenzioni comunitarie - una sempre più
spiccata sensibilità nei confronti della conservazione degli habitat natu-
rali nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo de-
gli Stati membri.
In effetti vi è una maggiore presa di coscienza, a livello mondiale, sui
problemi della conservazione della natura avendo gli studi scientifici di
settore ampiamente dimostrato che l’alterazione degli ecosistemi terre-
stri e acquatici sta determinando una paurosa, ed in molti casi irreversi-
bile, scomparsa di specie di flora e fauna selvatiche con la consequen-
ziale irrimediabile perdita di un patrimonio biologico e genetico di pri-
maria importanza.
La biodiversità - tale è il termine con cui si indica la varietà biologica
e la pluralità delle specie viventi negli ecosistemi - è, infatti, un valore di
estrema importanza per caratterizzare e connotare la qualità naturalisti-
ca di una biocenosi la cui importanza sarà tanto maggiore quanto più
elevato è il numero di specie floristiche e faunistiche presenti.
In Europa e sull’intero Pianeta la diversità biologica sta declinando
con notevole rapidità soprattutto a causa della deforestazione e dell’in-
quinamento dei sistemi idrici. Nella consapevolezza di tale situazione,
la stessa Conferenza internazionale di Rio de Janeiro nel 1992 ha varato
una specifica Convenzione sulla biodiversità impegnando le Nazioni
contraenti a elaborare strategie, piani o programmi nazionali per la con-
servazione e l’uso sostenibile della diversità biologica. Tale
Convenzione è stata formalmente ratificata da più di trenta Paesi per-
mettendo così la sua entrata in vigore già dalla fine del 1993. 4
In tale ottica si è mossa anche l’Unione europea che con due distinti n.
provvedimenti, il regolamento LIFE e la direttiva HABITAT 43/1992, - II
ha aderito alle raccomandazioni ed alle indicazioni contenute
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