Page 102 - SilvaeAnno02n04-005-Editoriale-pagg.006.qxp
P. 102
L’arte del piano
dell’arricchimento del capitale umano - ma sostanzialmente di un ac-
crescimento progressivo che tenga conto delle variabili che il territorio FOCUS
esprime, date le sue enormi diversità (ogni territorio, ogni porzione di
territorio è diversa dall’altra). Il rapporto tra le politiche e la pianifica-
zione del territorio come atto predittivo (che quindi fa assumere alle
istituzioni che praticano poi la politica del governo del territorio una
responsabilità in senso più specifico nei confronti dei cittadini e delle
cittadinanze che sul territorio vivono) è diventato un problema, nel
senso che la politica, le politiche e i modelli di partecipazione alle scel-
te di sviluppo in questo momento si vanno evolvendo verso una sem-
pre maggiore attenzione a questa diversità, e richiedono anche un
cambiamento sostanziale nella procedura della pianificazione. Quindi
sono in buona sostanza la pianificazione “dal basso”, la ricerca delle
identità culturali, la ricerca delle caratteristiche di impiego delle risorse
endogene che costituiscono la diversità ed orientano le scelte della pia-
nificazione e quindi della politica di governo del territorio. Questo ha
creato un conflitto culturale tra i modelli che io chiamo di terza gene-
razione e i modelli che invece si vanno perseguendo anche a livello eu-
ropeo di quarta generazione, che misurano contemporaneamente le
capacità competitive di un territorio, ma anche i limiti di sostenibilità
di questa competitività che la politica deve adottare per gestire al me-
glio proprio le caratteristiche territoriali».
Volendo entrare nello specifico, cioè all’interno dei diversi stru-
menti di pianificazione urbanistica, quali possono essere i mec-
canismi per introdurre una sensibilità ambientale e per aumenta-
re la qualità della vita e la tutela del patrimonio ambientale e pae-
saggistico?
«Sicuramente l’applicazione al piano della “Valutazione ambientale e
strategica”, in questo momento, chiamata anche in ambito europeo va-
lutazione degli impatti territoriali, che sarà oggetto, proprio nei prossi-
mi mesi, di un attento esame per trasformarla in direttiva comunitaria. 4
Al momento per valutare “l’impatto territoriale delle politiche” c’è la n.
“Valutazione Ambientale Strategica” che è già una direttiva comunita- - II
ria, la numero 42/2001, e l’Italia al momento è l’unico Paese europeo
Anno
SILVÆ 103