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L’arte del piano


               concetto di città e il concetto di spazio urbano. L’Unione Europea in

         FOCUS  molte recenti ricerche ha dimostrato che il concetto di città non equiva-
               le necessariamente al concetto di spazio urbano, e che quando si parla
               di spazi urbani, bisogna parlare di un sistema molto complesso che non
               è detto contenga al suo interno solo quello che noi siamo abituati ad in-
               dividuare come città. La città infatti è un luogo di agglomerazione, è un
               luogo di accumulazione, è un luogo dove si trovano le economie di ur-
               banizzazione, cioè si paga meno, per esempio, l’insieme dei servizi per-
               ché c’è una quantità maggiore di popolazione che li richiede. Oggi lo
               spazio urbano è uno spazio anche rurale (badi bene, non necessaria-
               mente agricolo), tant’è che in queste ricerche cui faccio cenno viene in-
               dividuata una gradazione di spazi e sistemi urbani che vanno da quelli
               dove si accumulano più funzioni (o c’è una maggiore quantità di popo-
               lazione, o si produce più valore aggiunto, o si produce più prodotto in-
               terno lordo, o più produttività anche in termini di occasione di occupa-
               zione) a luoghi ugualmente produttivi, ma più ampi, più aperti, meno
               densamente popolati, dove le attività economiche sono legate proprio
               alla qualità della vita o alla qualità del territorio. È chiaro che questo
               cambia completamente il concetto di ambiente, e cambia la possibilità
               di fruire di questi spazi fino a questo momento considerati conquista
               della città (quando questa si amplia, con un piano, si proietta verso
               l’esterno, organizzando le proprie periferie secondo il modello centro-
               periferia, in cui la città domina e detta le regole anche del mercato, an-
               che dei prezzi delle abitazioni o i prezzi dei suoli, e la periferia con le
               proprie risorse contribuisce in qualche modo a sostenere questa centra-
               lità). Anche questo concetto cambia; oggi non si parla più di centro e
               periferia, ma si parla di centri e periferie sulla base delle proprie capaci-
               tà endogene di essere modello riconosciuto a livello locale, e - con que-
               sta riconosciuta identità - di essere capace di esportare il proprio buon
               comportamento nell’arena della competizione globale. Questo significa
               che tutti i parametri della qualità ambientale - per esempio della qualità
               della vita, la ricerca del miglioramento continuo in termini di salute
               pubblica o per esempio di vita della popolazione o occasioni di orga-
               nizzare il proprio spazio, il proprio lavoro, il proprio sistema delle rela-
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               zioni, il proprio sociale - cambiano completamente, e questo richiede
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