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I monoteismi fra spirito e natura


            anche l’essere umano si sente in certo modo pianta, nel suo ideale e
            concreto radicamento.                                                     FOCUS
               Appaiono secondari i fondamenti teologici del giudaismo, se pur si
            ebbe uno sviluppo dottrinario nel corso della storia anche recente, e
            comunque si collocano in secondo piano rispetto al sistema etico, fon-
            dato sui dieci comandamenti, e a quello rituale, fondato su precisi com-
            portamenti da tenere nei confronti di Dio. Dato questo che fa com-
            prendere come questa religione presenti un lato metafisico ridotto
            rispetto alla pratica, all’operare del fedele su questa terra. Rispetto delle
            regole, pratica assidua del culto, importanza della celebrazione della
            festa, nella sua specifica cadenza calendariale, nel suo basilare legame
            con la produzione agricola e finalizzata all’unità del popolo. Tanto da
            essere meno attenta al destino dell’uomo e del fedele dopo la morte, e
            da giungere, in alcune sue espressioni, a considerare il premio divino
            come qualcosa che viene concesso qui e ora, quale ricompensa per un
            corretto comportamento religioso.
               L’Ebreo è quindi inscindibilmente legato alla sua terra, perché que-
            sta è sacra, facendo parte del disegno divino: e non è una terra ideale
            (ben diversa è quella concepita dall’universalismo cristiano) ma è misu-
            rata, definita (come lo era il tempio di Gerusalemme), da coltivare, da
            difendere e da preservare. E con ciò la religiosità dell’Ebreo si manife-
            sta soprattutto in questo suo rapporto col suolo, nel farlo fruttare, nel
            renderlo proprio e inalienabile. Evidenti quindi i risvolti in ambito agra-
            rio come politico: la terra va coltivata e resa ricca a costo di ogni sacri-
            ficio, così come va difesa nel nome di un regno che più che nei cieli si
            trova in questo mondo.


            Universalismo cristiano
               È peculiare del cristianesimo e specificamente della tradizione catto-
            lica la ricerca di un equilibrio fra l’impulso alla trascendenza e la valu-
            tazione di una natura che, ancorché sottoposta alla supremazia dello
            spirituale, non ne sia la controparte, ma piuttosto possa essere riscatta-
            ta e recuperata al bene, vale a dire al disegno divino. Equilibrio non       .3
            facilmente conquistabile e comunque instabile, oltre che momento di          oI-n
            scontro e di dibattito fra le diverse prospettive cristiane alla ricerca del  n
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