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La sfida della tutela del Creato


               che è inevitabile e diventa sempre più evidente: gli uomini sono uniti di

         FOCUS  fatto, nel godimento dei benefici di scelte valide come nel soffrire le
               conseguenze di comportamenti impostati su scelte errate.
                  Mancare di coscienza rispetto a questa unità fondamentale significa
               ripetere oggi la scelta immorale di Caino e misconoscere un aspetto
               fondamentale della “immagine di Dio”, quello che supera i singoli
               uomini, per estendersi all’umanità in quanto tale. L’umanità è stata
               creata «a immagine e somiglianza di Dio». Comportamenti personali o
               collettivi, strutture e “leggi” economiche o d’altro genere che si fondi-
               no sulla divisione e sulla contrapposizione e tendano a perpetuarle,
               sono realtà in cui il peccato è presente, sono realtà da “redimere”.
                  La disuguaglianza tra “ricchi” e “poveri” non è un fatto “naturale”:
               appartiene, sì, all’attuale condizione dell’uomo, ma di un uomo pecca-
               tore e non risponde al piano che nella Scrittura si evidenzia rispetto
               all’uomo che tende e deve tendere a togliere ogni disuguaglianza e
               discriminazione. Ma il senso della realtà e la volontà di risolvere real-
               mente i problemi devono spingere a cercare e togliere le cause dei feno-
               meni di divisione e di opposizione tra uomini; deve portare a cercar di
               trasmettere in tutta la società, nelle sue strutture e istituzioni, l’elemen-
               to di novità che è presente nella ricerca di una unità che non sia solo di
               facciata, ma di sostanza. Se si elimina la falsa e artificiosa contrapposi-
               zione tra “individuo” e “società” per recuperare a fondo la realtà della
               persona che è essenzialmente socievole e della società composta di per-
               sone che con il loro comportamento creano istituzioni e “leggi”, si
               comprende come la “conversione” debba toccare le strutture in cui la
               società si articola e i comportamenti che vi sono diffusi e codificati. Al
               di là di ogni “legge”: “naturale” e “positiva”. Inoltre non bisognerà mai
               dimenticare come le strutture e le istituzioni, per garantire la propria
               sopravvivenza, tendono a influenzare fortemente l’uomo, con i model-
               li di comportamento che gli propongono: il cambiamento anche radi-
               cale di certe situazioni strutturali in alcuni casi costituisce se non pro-
               prio una condizione, almeno un elemento importantissimo per poter
               comunicare la Parola di Salvezza. Ciò diventa poi ancor più necessario
          A
          n
          n
               e doveroso quando si ravvisasse nel comportamento di qualche cristia-
               no (singolo e popolo) una delle cause concrete della condizione di
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