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La sfida della tutela del Creato


            alla maturazione e all’arricchimento del suo essere, cioè alla realizzazio-
            ne della vocazione umana in quanto tale» (SRS 28).                        FOCUS
               Nella Centesimus Annus si precisa che «non è male desiderare di vive-
            re meglio, ma è sbagliato lo stile di vita che si presume esser migliore,
            quando è orientato all’avere e non all’essere e vuole avere di più non
            per essere di più, ma per consumare l’esistenza in un godimento fine a
            sé stesso. È necessario perciò adoperarsi per costruire stili di vita, nei
            quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli
            altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determina-
            no le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti» (CA 36).
               L’ONU, durante l’Assemblea Generale del 4 dicembre 1986 prende
            coscienza che l’uomo non è un essere solamente in situazione econo-
            mica e affermava all’articolo 1 della Dichiarazione sui diritti umani il
            «diritto inalienabile di ogni persona e di tutti i popoli a partecipare e
            contribuire a uno sviluppo economico, sociale culturale e politico, in
            cui tutti i diritti dell’uomo e tutte le libertà fondamentali possano veni-
            re pienamente realizzati, e beneficiare di tale sviluppo».
               Ma si capisce ancora meglio l’esigenza dell’integralità dello sviluppo
            alla luce della parola di Dio. L’uomo è creato e posto nel giardino per-
            ché lo coltivi e ne tragga il proprio nutrimento (Gen 1, 29; 2,8) in vista
            della sua piena realizzazione in Cristo (Col 1, 16).
               Perciò è indubbio che l’ordine materiale sia subordinato a quello spi-
            rituale: «Uno sviluppo non soltanto economico si misura e si orienta
            secondo questa realtà e vocazione dell’uomo visto nella sua globalità,
            ossia secondo un suo parametro interiore... Ma per conseguire il vero svi-
            luppo è necessario non perdere mai di vista detto parametro, che è nella
            natura specifica dell’uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza
            (Cfr. Gen, 1, 26)» (SRS 29). «Noi non accettiamo di separare l’economi-
            co dall’umano, lo sviluppo dalla civiltà dove si inserisce. Ciò che conta
            per noi è l’uomo, ogni uomo, ogni gruppo d’uomini, fino a comprende-
            re l’umanità tutta intera» (PP 14). Ecco allora l’ambito dei cristiani.
               Nel suo dinamismo, l’uomo sostituendo a valori tradizionali, centra-
            ti in prevalenza su atteggiamenti di accettazione e remissività (quando      .3
            non addirittura di passività), una etica fondata sulla creatività sente di   oI-n
            “realizzarsi” dominando la natura in tutte le sue dimensioni. Ma la sto-     n
                                                                                         n
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