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La sfida della tutela del Creato


               C’è una sirena che si agita nel sistema mediatico mondiale: gli

         FOCUS  OGM potrebbero risolvere, finalmente, il problema della fame
               nel mondo. Ma a quali esosi costi, presenti e futuri?
                  L’avidità umana, la violenza e l’egoismo hanno un impatto distrutti-
               vo sui popoli e sull’ambiente. Come ho avuto moto di dire in altre occa-
               sioni in cui sono stato richiesto di un parere in ordine agli OGM (non
               voglio entrare nel merito dei pregi o dei pericoli dei danni di tali organi-
               smi), è quanto mai importante sottolineare la ricaduta degli OGM a
               livello ambientale e finanziario a discapito non solo dei prodotti biolo-
               gici non modificati, ma anche per le gravi conseguenze arrecate alle
               popolazioni che si vedrebbero privare dei prodotti locali, loro riserve
               naturali da sempre. Nelle culture tradizionali il cibo è un elemento cen-
               trale della socializzazione; è a tavola che ci si incontra tra i vari membri
               della famiglia; si celebrano gli avvenimenti più importanti e si vive con
               compiutezza il senso di appartenenza alla stessa comunità.
                  È evidente, allora che l’utilizzazione delle biotecnologie in campo
               agro-alimentare porta con sé una grande quantità di interrogativi etici
               su cui tutti, e specialmente noi credenti, siamo chiamati ad interrogar-
               ci. È in gioco infatti il futuro stesso della comunità umana e del crea-
               to, della qualità della vita, dell’agricoltura e della sicurezza alimentare.
               La posizione della Chiesa cattolica è, in questo senso, di grande pru-
               denza (vedasi in proposito il Compendio della Dottrina sociale della
               Chiesa da poco offerto all’attenzione della Comunità ecclesiale) e
               come è stata perfettamente espressa nelle parole che il Santo Padre ha
               pronunciato nel Giubileo degli agricoltori, quando ha spiegato: «È un
               principio da ricordare nella stessa produzione agricola quando si trat-
               ta di promuoverla con l’applicazione di biotecnologie, che non posso-
               no essere valutate solo sulla base di immediati interessi economici. È
               necessario sottoporle previamente ad un rigoroso controllo scientifi-
               co ed etico, per evitare che si risolvano in disastri per la salute dell’uo-
               mo e per l’avvenire della terra» (Giovanni Paolo II, Intervento alla
               festa del Giubileo del mondo agricolo, Roma, Aula Nervi, 11 novem-
               bre 2000, n. 4). Credo sia necessario allora assumere una posizione
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               non di chiusura, ma di saggio discernimento e di opportuna cautela,
               evitando ogni forma di fondamentalismo scientifico ed operando per-
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