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La proprietà forestale
è corrisposto un congruo indennizzo.
La stragrande maggioranza dei terreni boscati e montani è vincola-
ta sotto il profilo idrogeologico ai sensi del R.D. Lg.vo 3267/1923. La
superficie interessata è di circa 13 milioni di ettari e di questi 5,5 milio-
ni di ettari sono boschi cedui e fustaie (I.F.N. -1985).
La ratio della Legge forestale del 1923 è quella di voler conciliare
l’aspetto produttivistico-legnoso, con quello sociale per la perpetuità
del soprassuolo, posto a peculiare difesa contro l’erosione ed il disse-
sto, per evitare così il verificarsi di un possibile danno pubblico.
Nei reati forestali – successivamente depenalizzati – la valutazione del
danno forestale è fatta, in via esclusiva, dagli agenti forestali.
Per contemperare l’interesse soggettivo a quello pubblico, il legisla-
tore ha inteso con lo strumento del vincolo disciplinare l’uso del bosco,
la sua utilizzazione e trasformazione, in modo tale che possa perpetuar-
si nel tempo con vantaggio generalizzato sul territorio, attivando a tal
fine un articolato sistema autorizzatorio, disciplinato con le Prescrizioni
di Massima e di Polizia Forestale.
Queste ultime hanno lo scopo di dettare, per ambiti provinciali o
sub-provinciali, specifiche norme regolamentari a cui attenersi per
effettuare: le utilizzazioni boschive, il pascolo, il dissodamento.
La Legge del 1923 ed il collegato Regolamento del 1926 non con-
tengono espressamente norme in ordine alla possibilità o meno di edi-
ficare nelle zone sottoposte al vincolo idrogeologico, essendo le stesse
norme riferite e confinate all’ambito delle trasformazioni agrarie.
Ciò è ben logico con riferimento all’uso del suolo che se ne faceva
in quegli anni oramai lontani. Quando nel 1923 venne emanata la
Legge forestale, il bisogno di terra da coltivare e l’intensa attività pasco-
liva costituivano una seria minaccia per la conservazione dei boschi.
Inoltre non sempre la messa a coltura di terreni saldi di montagna e di
collina veniva accompagnata da una razionale sistemazione.
Con il passare del tempo, l’evoluzione delle condizioni economico-
sociali delle popolazioni di montagna e dei modi di vita in generale
hanno fatto diminuire di molto la ricerca di terreni da dissodare ai fini .3
agricoli; ma queste aree sono state oggetto di altri fenomeni che hanno oI-n
creato nuove preoccupazioni per la conservazione dei boschi, quali: n
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