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La proprietà forestale
(bois e forêt) e nel nostro ordinamento vengono usati indistintamente,
come sinonimi.
Solo di recente la norma giuridica ha chiarito cosa debba intendersi
per bosco, lasciando alle Regioni la competenza di legiferare in merito;
nel frattempo l’articolo 2
del decreto Legislativo Gli amministratori dello
227/2001 afferma che Stato devono agire non solo
«si considerano bosco i nell’interesse della generazione loro,
terreni coperti da vege- ma anche delle future.
tazione forestale arbo- Se tale risultato non si può sempre
rea associata o meno a conseguire, ragguardevoli risultati si
quella arbustiva di origi- possono ottenere affidando lo
ne naturale o artificiale, svolgimento del programma forestale
in qualsiasi stadio di svi- ad un Corpo Forestale specializzato,
luppo, i castagneti, le fornito del pregio della continuità. E
sugherete e la macchia per le foreste, la continuità d’azione
mediterranea… Le sud- per lunghi periodi di tempo, si può
dette formazioni vege- dire sia tutto.
tali e i terreni su cui esse (Luigi Einaudi - 1948)
sorgono devono avere
estensione non inferiore a
2.000 metri quadrati e larghezza media non inferiore a 20 metri e
copertura non inferiore al 20 per cento».
1. Il valore del bosco
I boschi, in quanto tali, oltre alle produzioni legnose e no, facilmen-
te monetizzabili, forniscono, indipendentemente dalla proprietà, servi-
zi “senza prezzo”, ovvero utilità sociali, da tutti riconosciute, usufrui-
bili anche dai non proprietari o possessori degli stessi beni. Le utilità
senza prezzo del bosco, secondo Worrell, seguono verosimilmente un
andamento analogo, quasi parallelo, a quello dei prodotti primari, dei
quali è noto il prezzo mercantile.
Tali benefici indiretti producibili e prodotti dal bosco, concepito
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come unità eco-sistemica, sono strettamente legati e connessi alle fun-
zioni vitali espletate dai complessi boscati e sono di insostituibile
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