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Evoluzione del progesso tecnico e impatto sulla tutela ambientale
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Per non citare noti e meno noti lavori economici precedenti.
5 Si veda la figura 1 in Appendice.
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Questo processo di convergenza si sarebbe realizzato sia tra gli stati degli Stati Uniti che
tra quelli dell ‘Europa occidentale nel secondo dopoguerra mentre in altre aree geografiche
il processo sarebbe stato alquanto più debole. Si veda per esempio Barro R.J.-Sala-i-Martin
X., “Convergence Accross States and Regions”, Brookings Papers on Economic Activity, 1991,
n.1.
7 Ovviamente esistono varie versioni dell’iniziale modello Solow che rimuovono l’ipotesi di
esogeneità del progresso tecnico ma ritengono l’ipotesi di produttività del capitale decre-
scente mentre quelli di crescita endogena rimuovono anche questa, anzi la negano.
8 Blanchard O. J., “Macroeconomia”, Il Mulino, 1998, p. 649.
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Sebbene le risorse naturali non compaiono nelle versioni dei modelli di Solow e di cresci-
ta endogena sopra richiamati, la loro introduzione non richiede altro che distinguere il capi-
tale in capitale naturale e capitale prodotto dall’uomo. Per l’integrazione nel modello di
Solow si può vedere lo stesso Solow e Hartwick. Solow R.,”Neoclassical Growth Theory” in
Taylor J.-Woodford M. (eds), Handbook of Macroeconomics, North Holland, 1999, p. 637.
Hartwick J.M., “Intergenerational Equity and the Investing of Rents from Exhaustible
Resources”, in American Economic Review, 1977, 66, p. 972. Per i modelli di crescita endogena
Smulders fornisce un utile prospetto riassuntivo. Smulders S., “Entropy, Environment, and
Endogenous Economic Growth”, International Tax and Public Finance, 1995, n. 2.
10 Non mancano ovviamente sforzi di applicazione di diritti di proprietà quali licenze e
quote.
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L’unico animale per il quale la relazione tra flusso e stock rimane sempre (fino ad oggi)
positiva è l’uomo.
12 Hotelling H., “The Economics of Exhaustible Resources”, Journal of Political Economy,
1931, n. 39. Nordhaus W.D., “The Allocation of Energy Resources”, Brookings Papers, 1973,
n. 3.
13 OECD, Towards Sustainable Development. Environmental Indicators, Parigi, 1998, p. 81.
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Questo indice è però più opinabile dell’intensità energetica. Esso varia a seconda di quali
risorse naturali si includano o meno nel calcolo di quelle consumate. Un bel paesaggio
distrutto deve essere incluso o escluso e per quale valore.
15 Per una recente e molto ampia rassegna di studi empirici relativi alle ipotesi di curve di
Kuznets ambientali, si veda: Panayoton T., “Economic Growth and the Environment”,
Center for International Development at Harvard, CID Working Paper , n. 56, July, 2000.
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Non entriamo nel campo di studio degli effetti distributivi dell’offerta di beni ambientali,
del resto poco esplorato, ma ci limitiamo a porre in evidenza come la maggioranza dei beni
ambientali siano da considerarsi fondamentali o essenziali, mentre invece si debbano in con-
crecto classificare come di lusso dato il loro rilevato legame con il reddito. Riteniamo che .3
questo tipo di contraddizione, sebbene si possa capire, contribuisca a produrre una “sotto-
dimensionata” offerta di beni ambientali. oI-n
17 Chiaramente non si potrà risparmiare risorsa primaria per la produzione di energia al
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