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Evoluzione del progesso tecnico e impatto sulla tutela ambientale


               tivamente “amichevoli verso l’ambiente” come alcuni pretenderebbero.
                  Innanzitutto la riduzione dell’intensità energetica, indicatore impor-
               tante di risparmio energetico, è avvenuta non per un fine ambientale di
               “conservazione” delle risorse naturali ma per il tipico fine economico
               della profittabilità che spinge verso l’impiego di input meno costosi.
               Sono infatti gli aumenti dei prezzi, sperimentati e attesi, delle fonti di
               energia, che spingono verso la ricerca di risparmio dell’input energetico.
               Perciò sebbene questo risparmio energetico sia senz’altro positivo e
               ugualmente lo sia il progresso tecnico che lo consente, esso non avvie-
               ne per fini ambientali di conservazione ma risponde ai prezzi e costi e,
               in quanto da questi dipendente, non sappiamo come si evolverà in futu-
               ro a meno di conoscere questi ultimi. Se i prezzi relativi delle fonti ener-
               getiche si evolveranno secondo le attese, e cioè cresceranno in risposta
               alla progressiva scarsità futura che il loro utilizzo corrente comporta,
               allora possiamo prevedere che la tendenza alla riduzione dell’intensità
               energetica continui ma, evidentemente, non potrà scendere oltre certi
               livelli. Dunque anche nello scenario più favorevole non possiamo con-
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               tare su una tendenza continua alla riduzione dell’intensità energetica.
                  Secondo, nonostante l’individuazione di curve a campana tra alcuni
               indici di deterioramento ambientale e il reddito pro capite dei Paesi svi-
               luppati, che, sotto ogni punto di vista rappresentano un aspetto positi-
               vo della crescita, non si può ignorare né che, essendo la gran parte del
               globo costituita da Paesi arretrati, la dinamica economica in questi Paesi
               avviene ai danni dell’ambiente e né che esistono studi in riferimento ai
               paesi avanzati dai quali emerge un trend crescente di emissioni indu-
               striali nocive e sia rispetto al PIL che alla produzione manifatturiera. 18
               C’è pertanto da chiedersi quanto le curve a campana siano riscontrabi-
               li, con quale certezza e per quali inquinanti. Infine non va dimenticato
               che molte questioni relative all’inquinamento ambientale di ogni tipo,
               come le emissioni di gas nell’aria, non vengono neanche considerate
               perché, non dando luogo a transazioni monetarie, i danni economici
               che producono non sono percepiti.
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                  4. Da un punto di vista strettamente teorico il progresso tecnico può
               essere studiato sotto i profili separati, dell’innovazione e della diffusio-
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